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RECENSIONI

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La Casa di Jack: la recensione dell'ultima sfida di Lars Von Trier. “Bello come l’incontro fortuito di un ombrello e una macchina da cucire sopra un tavolo operatorio”.

La Casa di Jack: la recensione dell'ultima sfida di Lars Von Trier

La recensione di Il buco. Melancholia. "Oggi è assurdo parlare di felicità"Kris Kelvin in "Solaris" (Tarkovskij, 1972)

Melancholia

Melancholia di Lars Von Trier- recensione - LaScimmiaPensa.com. Melancholia, ovvero come appaiono piccole le convinzioni umane dinanzi all’imprevedibilità della vita Spesso si dice che non si conosce realmente se stessi fino a quando non ci poniamo dinanzi ad una situazione limite.

Melancholia di Lars Von Trier- recensione - LaScimmiaPensa.com

In un momento si può essere dei depressi cronici e quello dopo un eroe, un maestro, una guida; in un momento puoi essere solido e austero e quello dopo un ladro o un vigliacco. Sono le sfide, gli imprevisti, che fanno emergere certe inclinazioni dell’animo, che senza questi, probabilmente, non risalirebbero mai a galla. Lo sapete qual è uno degli animali più feroci in un combattimento all’ultimo sangue? La lepre! Ovunque ci giriamo, troviamo una conferma a questa teoria, che appare vera, assoluta, insindacabile; al punto che Lars Von Trier ha deciso di farci un film: Melancholia.

Holy Motors (Leos Carax, 2012) - Recensione. Corpi nel/del postmoderno.

Holy Motors (Leos Carax, 2012) - Recensione

Holy Motors [id., 2012] non è semplicemente un film postmoderno: piuttosto, è un film sul postmoderno. E non, esclusivamente, sulla postmodernità intesa nella sua accezione puramente cinematografica, ma piuttosto sul suo senso epistemologico tout court: dunque, filosofico, sociale, culturale, letterario, ecc. Film pynchoniano se mai ce n’è stato uno, Holy Motors frantuma l’identità del protagonista attraverso un prisma di specchi, di maschere, di camuffamenti. Un io liquido e mutante che, come l’identità di V. nell’omonimo romanzo, non possiamo sperare di comprendere: perché il mondo è (diventato) caos, perché la logica viene meno: a dominare è il pensiero debole.

Holy Motors è un film a sé stante, sia per quanto concerne l’opera del cineasta francese, sia nei confronti della storia del cinema. Il regista Leos Carax si inserisce nel corpo del film e si dichiara in quanto autore del testo. Holy Motors è, dunque, un film-corpo. (134) PANE&OLIO: Guido Chiesa/Nicoletta Micheli "Io sono con te" (2010) Intervista a Guido Chiesa e Nicoletta Micheli sul nuovo film “Io sono con te” per l’Unità online.

Un nuovo pezzo sullo splendido e commovente film che Guido Chiesa ha scritto con la moglie Nicoletta Micheli, andatelo a vedere….Guido Chiesa e Nicoletta: ecco la nostra Maria “Io sono con te”, il nuovo film di Guido Chiesa in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, è dedicato alla figura della Madonna e la racconta da un punto di vista inedito e illuminante: Maria protofemminista come grande artefice della personalità di suo figlio Gesù.

Intervista a Guido Chiesa e Nicoletta Micheli sul nuovo film “Io sono con te” per l’Unità online

Il più filmico dei lavori di Guido Chiesa, il più emozionante. E con un messaggio: trattate con amore i vostri bambini, ciò che fate ha un peso per tutta la loro vita. “Freudiano” in senso lato questo film che con grande delicatezza e potenza visiva permette di capire, facendoli toccare con mano, i meccanismi traumatici della nascita e della crescita per il cucciolo d’uomo, sottolineando quanto sia importante l’istinto di protezione e fiducia della madre nei confronti di un figlio.

L’idea è nata da un incontro. Incontro con Guido Chiesa e i protagonisti di Io sono con te - Close-Up.it - storie della visione. Roma 2010 - Il film Io sono con te esce il 19 novembre, distribuito da Bolero, e, a parte Fabrizio Gifuni, che nel film ha un piccolo ruolo, e che non è presente in conferenza stampa, tutti gli altri, sceneggiatori, attori e produttori, ci sono.

Incontro con Guido Chiesa e i protagonisti di Io sono con te - Close-Up.it - storie della visione

Ovviamente c’è anche il regista, Guido Chiesa, che è il destinatario della prima domanda. Quella di una giornalista che dice di aver compreso in questo modo il film: Io l’ho capito così. Lei nel film sostiene che se Gesù è stato ciò che è stato lo deve all’amore e alla fiducia regalategli da Maria. Le ombre rosse (2008) Recensione di Giancarlo Zappoli venerdì 4 settembre 2009 Il famoso letterato e intellettuale Siniscalchi viene invitato a rendersi conto dell'attività di un Centro Sociale Giovanile che opera su più fronti che vanno dall'espressione artistica all'offrire temporaneamente un tetto a chi non ce l'ha.

Le ombre rosse (2008)

Al termine della visita che lo ha particolarmente colpito si lascia andare a una breve intervista in cui, citando André Malraux, afferma l'importanza di ricreare delle Case della Cultura. Quel Centro Sociale potrebbe esserne il primo esempio. La notizia fa il giro d'Europa e attrae l'interesse di un importante architetto 'di sinistra' nonché di politici che sono pronti a sostenere il progetto. Siamo negli anni dell'ultimo Governo Prodi. Lettera aperta a un giornale della sera - Cinematografo. Al termine di una serata in casa di un editore di sinistra, trascorsa come sempre in astratte discussioni, un architetto industriale, la cui fabbrica è in co-gestione con gli operai che vi lavorano, lancia ai suoi amici - un gruppo di intellettuali comunisti, rivoluzionari a parole ma perfettamente inseriti nel "sistema" di cui godono i vantaggi e condividono i vizi - l'idea di inviare una lettera al direttore di un quotidiano di sinistra, chiedendo di partecipare attivamente alla guerra nel Vietnam.

Lettera aperta a un giornale della sera - Cinematografo

Contrariamente alle previsioni, il giornale non la pubblica, ma la lettera esce, egualmente, sulle pagine di un settimanale. Tolo Tolo: un film sugli italiani, non sui migranti (05/01/2020) Luca Medici (alias Checco Zalone) è un genio del marketing: da settimane fa girare un trailer musicale del suo film che poi nel film stesso non c’è.

Tolo Tolo: un film sugli italiani, non sui migranti (05/01/2020)

Anzi: sembra dare del film un retrogusto anticipato che invece non esiste. Così scatena polemiche sul nulla e ottiene una gran propaganda tanto da portare tutti al cinema. Machines - Fashion Slaves (2016) Uno sguardo intimo che osserva i ritmi di vita e di lavoro in una gigantesca fabbrica tessile nella regione del Gujarat, in India.

Machines - Fashion Slaves (2016)

Muoversi attraverso i corridoi e le viscere dell'enorme struttura disorienta, coinvolgendo lo spettatore in un viaggio disumanizzante e di disagio intenso, per provocare una riflessione profonda sulle condizioni di lavoro pre-industriali persistenti nei paesi in via di sviluppo. Dal 1960 l'area di Sachin, in India occidentale, ha subito un'industrializzazione non regolamentata senza precedenti, esemplificata dalle numerose fabbriche tessili.

Con un forte linguaggio visivo, le immagini memorabili e le interviste accuratamente selezionate, raccontano una storia di disuguaglianza e di oppressione, di esseri umani trattati come macchine. Il tuo commento è stato registrato.Convalida adesso il tuo inserimento. Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. The lobster racconta i rischi di un mondo senza amore - Matteo Bordone. Cos’è. Nella società di The lobster la solitudine non è ammessa: le persone che non sono accoppiate vengono mandate in un hotel dove hanno qualche settimana per innamorarsi e tornare nel mondo, oppure allo scadere del periodo vengono trasformate in un animale a loro scelta. Il protagonista David, interpretato da Colin Farrell, finisce nell’hotel dopo essere stato lasciato dalla moglie, e sceglie l’aragosta perché è fertile, è longeva e sguazza nel mare, che anche a lui piace tanto.

Tra gli ospiti dell’hotel ci sono Ashley Jensen (Extras), John C. Reilly e l’attrice sempre presente nei film di Lanthimos, Angeliki Papoulia. Eric Caravaca – “Carré 35” Des images anciennes : un portail, puis une fenêtre ouverte. Eric Caravaca interroge les membres de sa famille afin de raviver le souvenir de sa sœur aînée. Le dispositif est simple : chaque intervenant, équipé d’un micro-cravate, est face caméra, lui reste en hors-champ. Sa mère décrit alors sa fille : « Christine avait la peau très claire […] beaucoup de papa […] a parlé vers quatre ans […] affectueuse […] elle n’a pas pleuré à la naissance […] souffle cardiaque […] maladie bleue ». Le fils souligne que, bizarrement, aucune photographie d’elle n’a été gardée : « je n’en ai pas voulue, sauf une sur sa tombe. J’ai tout brûlé, même les films […] Je n’aime pas aller en arrière, qu’est-ce que tu veux faire avec une photo ? La recensione di The Square. Christian (Claes Bang) è il direttore narciso di un museo di arte contemporanea, figura non troppo dissimile da alcuni dei superdirettori nominati negli ultimi anni dal Mibact in Italia, anche se non è difficile immaginarlo, con maggiore autonomia economica e pratica, si direbbe, e con una presunta intenzionalità politica che travalica l'idea nostrana, equivocabile, di patrimonio come giacimento culturale.

La recensione di Room. Un’agente di polizia intima di tacere a un collega superficiale e rinunciatario, mentre cerca di dare senso alle parole confuse di Jack, il bambino protagonista di Room, che vede il mondo per la prima volta. Da ottima detective, in pochi istanti decodifica informazioni all’apparenza incomprensibili che il collega riteneva prive di senso. C’è, in questa donna, ottimismo, determinazione e grande senso pratico. Io sono con te: recensione del film di Guido Chiesa - Cinefilos.it. Io sono con te – Tantissime sono state ad oggi le riletture, rielaborazione e riproposizione della storia della natività. Tutti i punti di vista sono stati scandagliati in qualunque modo proponibile.

Io non sono qui. Prima di affrontare la visione di "Io non sono qui", quarto lungometraggio di Todd Haynes, sarebbe consigliabile mettere su un piccolo rito che aiuterà lo spettatore a entrare meglio nel film: vedere lo straordinario documentario di Martin Scorsese "No Direction Home: Bob Dylan", e ascoltare almeno uno dei capolavori del cantautore del Minnesota ("Blonde On Blonde" rappresenterebbe la scelta più pertinente). Difficile ad ogni modo porsi al cospetto di questo film. Men & Chicken, la grottesca parabola sulla vita di Anders Thomas Jensen – Shiva Produzioni. Gabriel (David Dencik) ed Elias (Mads Mikkelsen) si riscoprono fratellastri alla soglia della morte di un padre che tale non era biologicamente.

L’uomo, lasciato un video-testamento in cui svela la verità, apre agli occhi dei due un nuovo cammino alla ricerca delle loro reali radici. La recensione di Heart of a Dog. Barbara. La recensione del film di Mathieu Amalric che apre Un Certain Regard al 70° Festival di Cannes. Senza entusiasmare. Cannes 2017 - Barbara: recensione del film di Mathieu Amalric. Mathieu Amalric, già protagonista del film di apertura di Cannes 2017, Les Fantômes d’Ismaël, torna a calpestare il red carpet della kermesse in veste di regista del film d’apertura della sezione Un Certain Regard.

Solo gli amanti sopravvivono: recensione del capolavoro dark di Jim Jarmusch. Solo gli amanti sopravvivono (titolo originale Only Lovers Left Alive) è un film del 2013 diretto da Jim Jarmusch e presentato in concorso al Festival di Cannes.