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La bambina nella foto

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Kim Phuk, la bambina della foto-simbolo della guerra nel Vietnam. Di Paolo Moltoni Nel 1965 poche persone si erano veramente rese conto che i soldati americani stavano per iniziare una lunga e sanguinosa guerra in una terra ancora poco conosciuta del sud-est asiatico.

Kim Phuk, la bambina della foto-simbolo della guerra nel Vietnam

Solamente dopo le prime immagini della TV e i commenti dei giornali, l’opinione pubblica si rese conto che era iniziata un’efferata operazione bellica che ben presto sarebbe divenuta tristemente nota come “guerra del Vietnam”. In quegli anni nacquero movimenti pacifisti e si organizzarono proteste. Nel 1965 un giovane di nome Norman Morris si diede fuoco davanti al Pentagono, nel 1967 il campione del mondo di pugilato Cassius Clay rifiutò di andare a combattere in Vietnam e gli fu tolta la licenza da pugile. Ma più d’ogni manifestazione pacifista, più d’ogni gesto clamoroso, ci sono una fotografia e una bambina che contribuirono a cambiare la sensibilità e a risvegliare la coscienza della gente, nei confronti della guerra del Vietnam.

Kim Phúc. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Kim Phúc

«Io, la Napalm Girl: ho odiato quella foto» «Quella bambina sulla Route 1, l’8 giugno 1972, era nel posto sbagliato al momento sbagliato.

«Io, la Napalm Girl: ho odiato quella foto»

Storia di una foto dal Vietnam. Nel giugno del 1972 i soldati statunitensi avevano cominciato da tempo il graduale ritiro dal Vietnam meridionale, ma i combattimenti con le forze del nord comunista erano molto intensi in diverse zone.

Storia di una foto dal Vietnam

L’8 giugno, in un paesino di nome Trang Bang vicino al confine con la Cambogia (una quarantina di chilometri a nordovest di Saigon), un gruppo di cacciabombardieri Douglas A-1 Skyraider dell’aviazione sudvietnamita attaccò con le bombe al napalm in un’area che era stata attaccata da due divisioni nordvietnamite e intorno a cui si combatteva da diversi giorni.

Kim Phúc, una bambina di 9 anni che viveva a Trang Bang con la sua famiglia, si riparava da tre giorni nel tempio Cao Dai (una religione monoteista diffusa in Vietnam e fondata negli anni Venti del Novecento) quando le bombe al napalm cominciarono a cadere sulla costruzione. Il suo braccio sinistro prese immediatamente fuoco, mentre il suo vestito si distrusse in pochi secondi. Attenzione. Il video contiene immagini forti. La foto che nessuno è riuscito a fermare - Rosy Santella. Una bambina nuda al centro della strada.

La foto che nessuno è riuscito a fermare - Rosy Santella

Davanti e dietro di lei altri bambini che gridano e sullo sfondo alcuni soldati. Nel cielo nuvole di fumo. La foto è in bianco e nero. È stata scattata l’8 giugno del 1972 in un piccolo villaggio del Vietnam del Sud. Non servono molti altri dettagli per parlare di una delle immagini più memorabili delle atrocità della guerra del Vietnam. La foto uscì in prima pagina sui giornali di tutto il mondo. Kim Phuc era nata quando la guerra nel suo paese era già scoppiata, fu ferita dal napalm lanciato da due velivoli dell’armata sudvietnamita quando aveva nove anni, e ne aveva dodici quando il conflitto finì. Chi sganciò il napalm quel giorno pensava di bombardare un rifugio di Vietcong, i combattenti del Fronte di liberazione nazionale del Vietnam del Sud.

Phuc viveva con i suoi genitori ma quel giorno era a casa di suo cugino quando sentì il rumore degli aerei. (9) Kim Phúc - Che tempo che fa 06/10/2019. Gaffe di Facebook: censura la foto simbolo della guerra in Vietnam. Poi fa marcia indietro - Il Sole 24 ORE. Qualche giorno fa a Roma, Mark Zuckerberg ha detto che Facebook è «una tech company e non una media company» cioè non si occuperà mai di contenuti, non ha quindi in mente di sostituirsi ai vecchi media.

Gaffe di Facebook: censura la foto simbolo della guerra in Vietnam. Poi fa marcia indietro - Il Sole 24 ORE

Il social network dell’ultimo decennio ha però le sue regole sulla nudità e la foto storica di Kim Phuc, la bambina di nove anni che scappa da un attacco al napalm durante la guerra in Vietnam, è rimossa dalla bacheca dello scrittore norvegese Tom Egeland che viene poi sospeso. Non prima di ricevere questo avviso da Facebook: «Quasiasi foto di persone in cui si vedono completamente nudi genitali, natiche e seni femminili, sarà rimossa».

L’intento di Egeland era un altro, aveva postato «sette fotografie che hanno cambiato il corso delle guerre» fra cui le piccole vittime vietnamite. In Norvegia è nato un dibattito sulla libertà di espressione che Facebook ha negato. Facebook Censura la Foto Nuda di Kim. E' la Crisi dei Social. Facebook si è trovata nuovamente sotto la bufera delle critiche di censura da parte della community.

Facebook Censura la Foto Nuda di Kim. E' la Crisi dei Social

La censura questa volta arriva per la famosa fotografia che ritrae la bambina di 9 anni, simbolo della guerra del Vietnam negli anni ’70. Nello stesso periodo esplode il caos delle monetizzazioni su Youtube per i video che non rispettano le regole. Il problema? La difficoltà di selezionare, di avere regole che i social networks riescano a gestire facilmente. Tutto nasce dalla meritata pensione di Nick Ut, il fotografo della Associated Press e che aveva preso il premio Pulitzer proprio dalla foto incriminata da Facebook.

Espen Egil Hansen, editore capo del quotidiano norvegese Aftenposten Nell’occasione della sua meritata pensione, lo scrittore norvegese Tom Egeland ha pubblicato nella sua bacheca quella foto che milioni di persone hanno visto. Facebook, la censura e i nostri diritti. La vicenda della foto simbolo della guerra in Vietnam, censurata in un primo momento da Facebook e poi ripristinata dallo stesso social network, mostra i problemi che dovremo affrontare nel pieno dell’era digitale.

Facebook, la censura e i nostri diritti

Napalm Girl Tom Egeland pubblica sul giornale norvegese Aftenposten e quindi su Facebook una serie di immagini che hanno cambiato la storia, e tra questa la famosissima immagine della napalm girl. L’immagine, scattata nel 1972 durante la guerra del Vietnam, ritrae Phan Thị Kim Phúc, all’epoca di 9 anni, in lacrime e completamente nuda (i vestiti erano bruciati), che fugge dopo un attacco al napalm degli americani che colpì il suo villaggio occupato dalla forze nord vietnamite. Insieme a lei i due fratelli minori (uno dei quali perse un’occhio nell’attacco). Nel video (Alan Downes, British ITN news) i bambini gridano “brucia, brucia”. Un editore piccolo piccolo Non solo.