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Lancia l'Academy per reclutare videomaker. "Siamo tutti reporter": cittadini-testimoni con telecamere e smartphone per documentare eventi e abusi. I reportage selezionati saranno pubblicati sul sito e retribuiti. Al suo interno anche una scuola di formazione, con la supervisione di Paolo Sorrentino di RICCARDO STAGLIANO'' ROMA - Il giornalismo di Repubblica assieme alla passione civile dei lettori e alla competenza dei migliori videomaker. Questo è, innanzitutto, Reporter, la nuova sezione del sito rivolta a chiunque sappia raccontare per immagini la realtà. LA SEZIONE REPORTER Questo è il senso del progetto che potrà contare sulla collaborazione artistica di Paolo Sorrentino, il pluripremiato regista del Divo e di This Must Be the Place. Dall'alluvione di Genova al naufragio della Costa Concordia, dalle vicende di precariato a quelle di corruzione, dalla cronaca breve al racconto lungo.

Per caricare i video sulla piattaforma realizzata Reporter avrà al suo interno anche una scuola. Aggiornamento delle 15 dell'11 Aprile. Chi alimenta l'antipolitica. Chi alimenta l'antipolitica Intervenendo sulla vicenda dei finanziamenti ai partiti il presidente della Repubblica ha ammonito che ciò che rischiamo è «la fine della democrazia e della libertà». Ad alcuni, quella di Napolitano, sarà parsa una forzatura retorica. Ma non lo è. Gli scricchiolii sono sempre più numerosi, il rischio c'è.

Sbaglia chi crede che la crisi della Lega tolga semplicemente di mezzo uno dei principali strumenti di canalizzazione di umori antipolitici, che quella crisi sia un colpo all'antipolitica. Soffermiamoci sulla inadeguatezza delle risposte della classe politica al discredito. Occorrerebbe una rivoluzione, il coraggio di rinunciare ai soldi pubblici e di puntare sui finanziamenti privati (con tutti i paletti, i tetti, i limiti e i controlli che si vuole). Oppure prendiamo il caso delle riforme istituzionali su cui si è realizzato un accordo di massima fra Pdl, Pd e Udc. Marco Doria e i suoi arancioni: la scelta di MicroMega per Genova. Di Pierfranco PelllizzettiIn barba a quanti sostenevano (malevolmente?)

Che il “rosso antico” sarebbe il suo colore preferito, Marco Doria veste la sua lista di arancione. Sia chiaro: valori come solidarietà, ruolo essenziale dell’intervento pubblico (soprattutto nei punti di crisi e del disagio), appassionata consapevolezza che “la società esiste” (ricordate le stupidaggini di Margaret Thatcher al riguardo?) , priorità del Bene Collettivo rispetto ai privati interessi, sono “sempreverdi”; nonostante i decenni in cui il Pensiero Unico liberista ha tentato di presentarli come anticaglie. Mentre un grande storico di lingua inglese continuava fino in punto di morte a ripeterci che «la Sinistra ha qualcosa da conservare»: la fierezza di un passato prezioso; i grandi risultati in materia di benessere, trasferimenti per l’eguaglianza e diffusione dei diritti di cittadinanza a largo raggio ottenuti nella stagione dello Stato Sociale. Manifesti e slogan elettorali, ecco gli esperti dei candidati.

Manifesti e slogan elettorali, ecco gli esperti dei candidati di FABRIZIO CARRERA PALERMO. Nelle loro conversazioni impazzano le parole inglesi come strategist, spin doctor, merchandising, blogger, solver problem, media team. Pensano al colore dei manifesti, alle frasi ad effetto, a qualche slogan. Magari qualcuno di loro abbozza anche i discorsi. O provvede a far rifare le foto. #morattiquotes, la campagna su Twitter | Dino Amenduni.

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Pane & Politica. Lievita il consenso. Comunicazione politica e marketing politico. Una lobby per i candidati "amici" ora Facebook si butta in politica. La compagnia di Mark Zuckerberg crea un comitato per sostenere i candidati alle elezioni. E spiega: "Il Pac potrà servire per sostenere i leader che condividono i nostri obiettivi". Come fece anche Google già nel 2006. Ma già in molti storcono il naso dal nostro inviato ANGELO AQUARO NEW YORK - La battuta più bella l'ha lanciata il giovane Andrew, nome in codice Ranggrol, l'eroe di Twitter che con migliaia di iscritti raccoglie bene il disincanto della rete: "Facebook ha formato un comitato politico? Per fortuna hanno già tutte le informazioni che vogliono su di noi: così non avranno bisogno di tormentarci". La ricreazione è finita: il social forum più grande del mondo, 800 milioni di iscritti, 150 milioni solo qui in America, diventa un forum politico.

Addio al sogno dei liberi utenti nella libera rete. La decisione di Mark Zuckerberg risponde com'è normale alla logica di impresa. Era bastato già questo a fare arricciare il naso. D'altronde è la foglia di fico che cade. 02 uncle pear - politica e social network. Social Media And Politics. Yes Web Can - L'impatto di Internet e dei Media Sociali nella comun... Yes We Did: Strategic Insights from the campaign that redefined mod... Obama Social Media Marketing & Web Communication Strategy. COMUNICAZIONE POLITICA 2.0. Via Akille arrivo a questa interessante intervista del Messaggero a Umbero Croppi il Karl Rove de noialtri (anzi de loroaltri), responsabile della strategia di comunicazione di Gianni Alemanno, che spiega le ragioni del successo del neosindaco di Roma.

Dice Croppi che la campagna di Alemanno si e’ ispirato nientemeno che al web 2.0: «Rutelli ha utilizzato il suo sito come un manifesto – continua – noi invece abbiamo puntato sull’interattività , utilizzando anche sul sito principale di Alemanno la versione 2.0, consentendo ad esempio ai vari candidati di stamparsi il fac simile delle schede elettorali». La logica conseguenza di questo atteggiamento violentemente innovativo e’ stato immediato: Abbiamo ingaggiato una squadra di blogger con il compito di orientare la discussione sui blog più frequentati, come quelli di Beppe Grillo, di Di Pietro, oppure blog politici come quelli dell’Udc e della Sinistra Arcobaleno, in una specie di ‘guerriglia informaticà »

Comunicazione Politica 2.0 | Anna Maria Carbone. All’indomani della netta vittoria di Barak Obama nella corsa alla Casa Bianca da più parti si sottolinea il ruolo decisivo di Internet nella campagna del primo presidente nero degli Stati Uniti d’America. Ho cercato di capire perché facendo quello che suppongo abbiano fatto milioni di americani in questi ultimi mesi: sono andata sui siti dei due candidati e ho verificato come può una buona comunicazione su Internet valere la presidenza degli Stati Uniti. In sintesi mi è apparso evidente che l’approccio relazionale ha vinto su quello autoreferenziale, che “noi” e “io e voi” non sono la stessa cosa, che la partecipazione è più efficace della delega, che coinvolgere paga più di convincere. Home pageObama: “Vi chiedo di credere. Non solo nella mia abilità di portare un vero cambiamento a Washington. Vi chiedo di credere in voi.”

Foto: Obama e Biden che guardano lontano verso l’alto, postura a tre quarti. BiografieIncontra Barak Obama: testo riassuntivo poi la vita per periodi. Tesi 2.0..la tesi partecipata sulla comunicazione politica! (2) Blog » comunicazione politica. Un meme, scrive Kalle Lasn fondatore di Adbusters.org , è un’unità di trasmissione culturale (uno slogan, un pensiero, una melodia, un concetto di moda, filosofia, politica) che si trasmette di cervello in cervello. I memi lottano per riprodursi e si diffondono fra la popolazione in maniera molto simile al modo con cui i geni vanno a caratterizzare una specie biologica. I memi più potenti sono in grado di cambiare le menti, di alterare comportamenti collettivi di opinione e di trasformare intere culture. Ecco perché la guerra dei memi è diventata la principale battaglia geopolitica dell’era dell’informazione.

Chiunque sia in grado di controllare memi ha, di fatto, il potere tra le mani. L’espressione “guerriglia dei memi” è stata utilizzata per la prima volta da Paul Spinrad in <Adbusters>, nell’inverno 1995. Ovvero una feroce guerra di propaganda a tutto campo fra contrastanti idee del mondo e del futuro. Le vere merci sono: attenzione, socialità, fiducia e reputazione. </i></b>*} 27 mi piace. Comunicazione politica 2.0 « Comunicazione politica 2.0 Il modo in cui cambia lo story telling influenza l’informazione, cambia le “storie” stesse? Hanno risposto a quest’interrogativo, sabato 16 aprile, al Festival di giornalismo di Perugia, Dino Amenduni, responsabile new media per Nichi Vendola, Stefano Epifani dell’UniversitàLa Sapienza, Sam Graham-Felsen, blog director della campagna Barack Obama 2008, MIcah Sifry, direttore del Personal Democracy Forum, Antonio Sofi, giornalista e consulente politico e Alessio Jacona di Nova24/ Il sole 24 ore.

Lo hanno chiamato “il blogger di Obama”: in realtà il suo nome è Sam Graham-Felsen ed è il giovane blog director della campagna elettorale del 2008, dell’attuale presidente Usa. Ma se la comunicazione politica dell’attuale presidente nonché Nobel perla Paceha fatto scuola, ci sarà pure qualcuno che ne critica metodi e contenuti… Cosa è mancato? Dopo l’elezione è risultato chiaro come la base servisse sostanzialmente a Obama, ma quel percorso non è continuato. Mi piace:

La comunicazione politica 2.0 in Italia: meno male che Nichi c’è! Quale settimana fa, come vi avevamo segnalato, il Dipartimento di Stato Usa ha sostituito il temine social network con il termine social media. L’amministrazione del primo President Internet ritiene che questi siano i nuovi mezzi di comunicazione di massa ai quali guardare per l’informazione del futuro. Milioni di persone in tutto il mondo utilizzano ogni giorno e sempre di più i social network, non solo per comunicare, interagire, scambiarsi opinioni e organizzare la loro vita sociale, ma anche come principale fonte di notizie ed informazioni.

È chiaro quindi come essere semplicemente presenti su Internet non basti più ma occorra essere parte della rete, essere parte del nuovo sistema di conversazione, informazione, interazione e condivisione. Ma i repubblicani non stanno a guardare e rispondono a tono all’amministrazione democratica con le parodie di due famosissimi spot per celebrare il primo anniversario del Recovery Act. E in Italia? Partiamo dalla Polverini, candidata per il Lazio. Barack Obama e la Comunicazione 2.0: a Scuola di Social Media Marketing | 7thFLOOR. La comunicazione di Obamadi Andrea Genovese Ora che Barack Obama è diventato il nuovo Presidente degli Stati Uniti se ne sono accorti tutti.

Il giovane avvocato di Honolulu, oltre ad avere idee, talento e capacità di leadership, ha cambiato le regole del marketing elettorale, attirando l’attenzione del grande pubblico e del mondo manageriale sulle potenzialità dei nuovi modelli della Rete: social media e comunicazione Web 2.0. Barack Obama durante la campagna elettorale Ha promosso la propria candidatura attraverso una campagna di comunicazione di taglio non più politico, ma corporate (7thFLOOR: Il brand Obama: come fare una campagna di comunicazione Web 2.0).

Ha attirato finanziamenti e realizzato il suo progetto visionario e ambizioso come una start-up di Silicon Valley. Ha sviluppato la notorietà e l’immagine del suo brand attraverso una delle più innovative strategie di comunicazione crossmedia della storia. Piattaforme Social Media Tra gli Ebooks vi segnalo: Link Share. Corso di comunicazione politica. Eidos Communication - Politica - Esperto di Marketing Politico e Comunicazione Politica Strategica. Egitto, lezioni di comunicazione politica al mondo. “12:20, Connesso a 28,8 k. Lentissimo come alle origini di Internet, ma con il gusto di infrangere la censura di un regime” Davide Frattini dal Cairo per corriere.it In un editoriale sul Financial Times Gideon Rachman, specializzato in relazioni internazionali per la storica testata britannica, sostiene che la sollevazione del popolo egiziano crea problemi ad ogni tipo ai soggetti forti dell’ordine globalmente costituito.

Fatto non da poco per una rivolta che, in questo modo, appare indesiderata ad occidente come temuta ad oriente. Indesiderata ad occidente perché rischia di rompere alleanze, e cordate d’affari, consolidate e di mostrare una vivacità sociale nel sud del Mediterraneo per niente gradita da chi vuole protagonisti solo business e diplomazie ufficiali. 1) Colonising Egypt. 2) Potere e limiti della rete. 3) Potere e limiti della personalizzazione della politica. Per Senza Soste, nique la police. Parties and Elections in Europe. Elections by country. Elections by country gives information on elections. For each de jure and de facto sovereign state and dependent territory an article on elections in that entity has been included and information on the way the head of state and the parliament or legislature is elected. The articles include the results of the elections. For a chronological order, see the electoral calendar. A[edit] B[edit] C[edit] D[edit] E[edit] F[edit] G[edit] H[edit] I[edit] J[edit] K[edit] L[edit] M[edit] N[edit] O[edit] P[edit] Q[edit] R[edit] S[edit] T[edit] U[edit] V[edit] W[edit] Y[edit] Z[edit] See also[edit] References[edit] External links[edit]

Psephos - Adam Carr's Election Archive. Governo Italiano - Rassegna stampa. Archivio Rassegne Stampa. Rassegna Stampa - Visualizzazione Completa. Il processo del marketing politico. Le fasi della comunicazione politica italiana. Analisi campagna elettorale Italia dei valori. Le parole del potere, il potere delle parole. La comunicazione politica. Taller Politica 2.0 - Campañas politicas en la era de Internet. Presentazione Corso di Comunicazione politica Aa08.09.