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Dossier

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Le 10 regole per il controllo sociale (Noam Chomsky) Una riflessione interessante di Chomsky sul concetto di opinione pubblica.

Le 10 regole per il controllo sociale (Noam Chomsky)

Utile, di questi tempi. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche. 1 – La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.

La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. 2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione. 3 – La strategia della gradualità. Towards Transformative Politics. Il professor Angelo Panebianco, sul Corriere di lunedì 16, definisce l’antipolitica forse in modo impressionistico ma certamente efficace come il rifiuto di ogni intermediazione politica.

Towards Transformative Politics

Egli ricorda della necessità che in democrazia esistano agenzie che svolgano quella funzione, e quindi auspica un rinnovamento (‘da principi a sherpa’) di quelle organizzazioni, i partiti politici. Si può forse dissentire sulla conclusione, e cioè che un processo di americanizzazione politica sia davvero auspicabile; ma certamente è necessario sottolineare come le premesse del suo ragionamento siano discutibili. In particolare, può essere utile ricordare sia che i partiti novecenteschi non rappresentano necessariamente le uniche agenzie sociali oggi in grado di svolgere quella necessaria funzione intermediativa sia che è possibile nutrire forti dubbi sulla loro capacità di trasformarsi (e, in particolar modo, su quella dei partiti italiani). Mi piace: Mi piace Caricamento... La maturazione del rapporto tra internet e democrazia. Ieri, alla Fondazione Basso, una discussione aperta su internet e democrazia ha mostrato quanto sia urgente e possibile un miglioramento significativo dei modi attraverso i quali le persone possono decidere insieme in nome di una più giusta convivenza civile.

La maturazione del rapporto tra internet e democrazia

La democrazia rappresentativa mostra i suoi limiti mentre nuove forme di intelligenza collettiva emergono dalla complessità della vita contemporanea. Compresa la sua dimensione internettiana. «L’epoca dell’ingenuità è finita» ha detto Stefano Rodotà. L’idea dello spazio internettiano libero e autoregolato si confronta con la pratica dell’influenza sempre più chiara degli stati nella struttura della rete. Juan Carlos De Martin ha posto il tema del ruolo di internet nel quadro della possibile innovazione del sistema democratico. Ma occorrono competenze importanti e consapevolezze significative per realizzare le piattaforme necessarie: conoscenza dei sistemi incentivanti, design, psicologia sociale.

Cuneo

Opendata. FREEFOUNDATION. Di Renato Brunetta “Ho voluto raccontare la crisi che hanno vissuto l’Italia e l’Europa come una sorta di diario di bordo iniziato nei giorni della caduta del governo Berlusconi.

FREEFOUNDATION

Tutto accadeva in fretta, in maniera all’apparenza ineluttabile: noi, la maggioranza del 2008, cacciati via in malo modo, additati al pubblico ludibrio per aver portato il paese sull’orlo del baratro; le sinistre, pronte a sostituirci, ma senza il coraggio di farlo. In mezzo, i tecnici a raffreddare la transizione, che entrano nel palazzo con la giustificazione fasulla di più competenza e più credibilità. Da allora è trascorso più di un anno che ha visto susseguirsi riforme sbagliate, provvedimenti inutili o, più semplicemente, norme di ordinaria amministrazione. Ho vissuto tutto questo come un brutto sogno. Finalmente questa verità comincia a venire a galla e siamo in campagna elettorale. Renato Brunetta.