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Economia

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Debito Pubblico Italiano dal 1946 al 2000 - Statistica@Ning. Il 9 Maggio 2007 ho pubblicato su Stat project un post che negli anni è risultato essere il più visitato da quando ho deciso di aprire il blog. Credo che il suo successo sia dovuto principalmente a ragioni di attualità, anche perché di statistico in fondo non vi è molto se non in qualche elemento di contabilità nazionale. In ogni caso desidero condividere questo materiale anche in STATISTICA@ning così che possiate usufruirne tutti: Nel novembre del 2006 il debito pubblico ha raggiunto quota 1.607,7 miliardi di euro.

Se dividiamo questa cifra per 59 milioni di cittadini residenti in Italia (per la precisione, secondo dati Istat la stima è di 58.751.711 al 31 dicembre del 2006), si ottiene una cifra di circa 27.300 euro pro-capite.

Diy

- Antonio Forte web site -> INTERVENTI - Italia,BCE,FED,trattato di Maastricht,Unione Europea,globalizzazione,economia,inflazione,disoccupazione,petrolio,mercati,emigrazione,recessione,ripresa,Irpef,università,crescita,etica,vigilanza,ricchezza,reddito,qu. Goofynomics. Paolo Barnard - [Alcune considerazioni su...] Fare un passo avanti, diventare cacche (@ 99,8%) Guardate che per loro noi non siamo neppure cacche. Una cacca non è alcun pericolo, ma almeno la noti. Non essere neppure cacche significa che proprio noi, per loro, non sussistiamo. E devo dire che dal loro punto di vista, il punto di vista del Vero Potere, in effetti non può che essere così.

Questo siamo, o sarebbe meglio dire non-siamo, io, voi, ovvero tutti quelli che sono nati cittadini comuni con occupazioni comuni e che poi più tardi hanno scoperto che esiste il Vero Potere Neoclassico, Neomercantile e Neoliberista, e che si sono decisi a combatterlo. Le proporzioni fra tutta sta agitatissima fuffa e loro, il Vero Potere, sono deprimenti come poche cose al mondo. Secondo: dobbiamo veramente smetterla di raccontarci cretinate.

E questo è solo un angolino del Vero Potere. Basta teatro. La demolizione controllata della classe media e` appena iniziata: verso la vittoria finale dei criptocrati. I perché di una crisi. di Roberto Quaglia – Roberto.info Maggio 2012. Il mondo sprofonda nel debito, caracollando sull’orlo di un Armageddon finanziario. Questo è il coro che si sente ripetere ovunque da mesi. Dopo la Grecia, anche Spagna, Italia e Portogallo sono ad un passo dalla catastrofe a causa di ciclopici fardelli di debiti che non potranno mai venire pagati. Ma se tutti i paesi del mondo sono così mostruosamente indebitati… chi è il legittimo creditore? Peggio, come ormai la gente sa, si tratta di banche. Nell’immaginario popolare, la banca è un posto dove ci si mettono i propri risparmi per scongiurare il rischio di perderli o che ci vengano rubati. La riposta è complessa, ed è stata illustrata con dovizia di dettagli nei circuiti dell’informazione non controllati dalle banche stesse.

Discorsi da “complottista”? «Sono l’uomo più infelice. A giugno 1963 John. Le United States Notes smisero di venire emesse e quelle in circolazione vennero progressivamente ritirate. Democraziammt.info. Vale la pena di condividere questo post? Il MES (Esm in inglese) è il Meccanismo di Stabilità Europea. Il cosiddetto fondo salva-stati. Sembra una cosa buona, ma con il MES ci stiamo per indebitare di 125 miliardi di euro. 15 dovremo darli subito, e siccome non li abbiamo, dovremo fare nuovi debiti. Nuovi debiti significa nuovi interessi. Per cosa? Per essere “salvati”, nella malaugurata ipotesi dovessimo fallire. Ma come verremo salvati? Ci daranno semplicemente i soldi, un po’ come farebbe un’assicurazione a fronte del pagamento di un premio, al verificarsi di un sinistro?

Ma non finisce mica qui: chi deciderà quanti soldi dovremo versare e quando? Quando accendi un finanziamento sai quante rate dovrai pagare e quando scadrà l’ultima. Non solo, ma siccome non c’è limite al peggio, il MES potrà rastrellare i soldi necessari, all’occorrenza, presso la grande finanza internazionale. Cosa dite, vale la pena di condividere questo post? Archivio Blog » Ma perché questa crisi non è presa sul serio? Due anni e mezzo fa i grandi geni dell’economia (quelli che la crisi non l’avevano prevista nemmeno il giorno prima del fallimento della Lehman Brothers e che ridicolizzavano i pochi che ne segnalavano l’arrivo) decretarono che la crisi era ormai risolta o in via di soluzione e che alla fine del 2010, al più tardi nel 2011, l’economia avrebbe recuperato il terreno perso e sarebbe tornata a galoppare.

Infatti…. La nuova fiammata iniziata esattamente un anno fa avrebbe dovuto rendere tutti un po’ più accorti e far venire qualche sospetto. Invece, la crisi continua ad essere trattata come un incidente di percorso, certo un po’ più noioso del previsto, ma, insomma, destinato a risolversi in breve (al massimo un paio d’anni). Anche dal punto di vista temporale le cose non stanno meglio: questa crisi è iniziata nel 2008 (ma sarebbe più corretto antedatarla almeno di un anno) e nessuno sostiene che siamo alla vigilia della sua fine.

Da cosa dipende questa straordinaria cecità? Aldo Giannuli. In fondo al tunnel? La guerra. Di Piero La Porta | L'olandese volante. 21.08.2012 L’altalena di ottimismo e pessimismo, che sembra caratterizzare irrazionalmente i mercati, si propone, come le docce scozzesi, d’ammansire i cittadini, i quali, rinunciando sfibrati a ogni capacità di decidere, devono affidarsi infine nelle mani dei tecnocrati. Qual è lo scopo finale di tali mene? Non la crescita o la riduzione del debito, né la stabilità, la governabilità, l’occupazione, né tanto meno la fine della crisi. L’unico scopo reale è portar via i soldi ai cittadini, impoverire l’Italia e gli italiani, trasferire le nostre ricchezze in Germania, in Francia, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, oltre che nelle tasche dei loro vassalli.

È una rapina ciclica, ventennale. Una salasso ciclico Che cosa sta accadendo? Nel 1956 subimmo il primo taglio alla giugulare per succhiarci un po’ di sangue. Non volevano e non vogliono distruggere l’euro, come taluni paventano. Verso la guerra. Bagnai Vs. Barisoni: 5 minuti interessanti su Radio24. Paying-taxes-2011. Blog - Piero Laporta. Vi spiego i piani di chi vuole più Europa. Fabrizio Tringali, autore insieme a Marino Badiale di “La trappola dell’euro”, con la prefazione di Alberto Bagnai, spiega perché è stata perseguita la moneta unica, in Europa, nonostante gli economisti sapessero fin dall’inizio che sarebbe stata una catastrofe. Buongiorno a tutti. Sono Fabrizio Tringali e sono l’autore di un libro uscito da poco sull’euro e sull’Unione Europea; il titolo del libro è “La trappola dell’Euro.

Le cause, la crisi, le conseguenze e la via d’uscita”, scritto insieme a Marino Badiale che insegna matematica all’Università di Torino. Sono molto grato a Claudio Messora per avermi dato la possibilità di raccontarvi qualcosa, rispetto alla crisi che stiamo vivendo, che spero possa esservi utile, affrontando anche qualche aspetto che magari finora non è stato del tutto affrontato. All’inizio della discussione sullo SME furono poste quindi una serie di condizioni per l’adesione dell’Italia. Queste condizioni furono anche fatte proprie dal governo DC dell’epoca. Il Crash Course (capire la crisi sistemica di oggi e domani) La conoscenza del Crash Course è stata suggerita come importante per i partecipanti al movimento della transizione da Rob Hopkins il fondatore del movimento ( ­sential-viewing/). Il Crash Course cerca di darvi una conoscenza di base dell'economia in modo che possiate capire meglio i rischi che stiamo correndo.

E' stato ideato da Chris Martenson, cittadino statunitense laureato in Scienze Americane alla Duke University di Durham, North Carolina, ed ha riscosso un notevole successo nella sua versione originale in inglese. Quello che state per vedere e' la versione molto condensata di un seminario che sta facendo da circa 4 anni e nel quale presenta informazioni per la durata di circa 6/8 ore. Il Crash Course cerca di farvi capire la natura di alcune sfide e rischi estremamente gravi per la nostra economia e la sua futura prosperita'. "Salve, il mio nome e' Chris Martenson e saro' il conduttore di questa presentazione.

Ultima Parola 25-05-2012 - Versione Integrale : oseido. Appartamenti a Berlino - Immobili germania. Popolarità eccezionale di Berlino in tutto il mondo Di certo non è più un segreto, il fatto che Berlino al momento sia una città incredibilmente attraente per molti, ma soprattutto per i più giovani La miscela tra una vivace vita culturale, la presenza di numerosi parchi, laghi e canali e le interessanti opportunità di carriera, attirano sempre più persone da ogni parte del mondo. Nei quartieri più popolari come Mitte, Prenzlauer Berg, Kreuzberg, Neukölln e Friedrichshain, la popolazione aumenta di oltre il 3 % annuo. Entro il 2030, sono previsti piú di 200.000 nuovi residenti nella capitale. Questo è chiaramente un dato in contro-tendenza rispetto ad alcune aree rurali della Germania, dove la popolazione sta diminuendo. A più di 20 anni dalla caduta del muro ,non tutte le lacune sono state colmate, soprattutto lungo quello che era la frontiera interna tra Berlino est e ovest e il confine tra Berlino ovest e la Germania est.

Tassi ipotecari ai minimi storici Mentalità affittuaria. Gold and Silver Blog. The Chronicles of Everstate: the future of the modern nation-state. As riots and protests have been progressively, and in an accelerating way, occurring in many countries, starting with France in 2005, as public deficits have become structural and entrenched, made more acute by the financial and economic crisis triggered in 2007 by the sub-primes, it became increasingly clear that something was happening at the very heart of our societies. The political systems in which we live are under stress and changes are in the making.

The end of the modern nation-state? By photographer Yiannis Biliris C.C. 3.0 Those very real events reflect a concern that has been underlined and debated in social sciences, notably international relations theory and political science for a long while, and most often expressed as the impending demise of the modern nation-state and related system. The type of state that is prevalent nowadays is described as modern (the modern state), centralized and rational. Blog post, active reading and struggling against the persistence of beliefs. Requiem for Detroit.