background preloader

Paura della Peste del '300 nella mentalità collettiva

Facebook Twitter

Spiegazione del Capro espiatorio. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Spiegazione del Capro espiatorio

Il capro espiatorio era un capro utilizzato anticamente durante i riti con cui gli ebrei chiedevano il perdono dei propri peccati nel Tempio di Gerusalemme. Il nome deriva dal rito ebraico compiuto nel giorno dell’espiazione (kippūr), quando un capro era caricato dal sommo sacerdote di tutti i peccati del popolo e poi mandato via nel deserto. Il rito viene descritto dalla Bibbia nel libro del Levitico (cap. 16), nella Mishnah (Yoma cap. 6) e nel Talmud (Yoma, fogli 66-67). In senso figurato, un "capro espiatorio" è qualcuno a cui è attribuita tutta la responsabilità di malefatte ed errori altrui o di eventi negativi casuali, dovendo poi subire ingiustamente le conseguenze. Nella Bibbia ebraica[modifica | modifica wikitesto] Nel giorno di Yom Kippur, cioè il "giorno dell'espiazione", la comunità degli israeliti offriva due capri, uguali fra loro, da sacrificare nel Tempio di Gerusalemme in espiazione dei propri peccati. Thomas Szasz Il mito della droga.

Il Trionfo della Morte: la caducità umana nel XIV secolo. Un tema iconografico medievale ispirato a quel senso di caducità umana diffuso in Europa al termine di secoli di guerre, carestie e pestilenze.

Il Trionfo della Morte: la caducità umana nel XIV secolo

Anche il Trionfo della Morte, così come la Danza Macabra, è un tema iconografico medievale ispirato a quel senso di caducità umana diffuso in Europa al termine di secoli di guerre, carestie e pestilenze. Fu proprio negli anni immediatamente successivi alla Grande Peste del 1348, che Francesco Petrarca aveva realizzato per esempio il suo proprio Trionfo della Morte, parte di un poema allegorico chiamato I Trionfi. L’apparizione della Morte in Petrarca non è qualcosa di apocalittico o inquietante, ma lirico e malinconico, eppure i successivi affreschi del Trionfi della Morte avranno ben altre caratteristiche, rappresentando piuttosto la fine del mondo, il crollo dei regni degli uomini e l’anticamera del giudizio universale.

Io sonte la Morte che porto corona sonte signora de ognia persona… foto: Il Trionfo della Morte a Palermo. Danza macabra. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Danza macabra

Descrizione[modifica | modifica wikitesto] Gli scheletri sono una personificazione della morte, mentre gli uomini sono solitamente abbigliati in modo da rappresentare le diverse categorie della società dell'epoca, dai personaggi più umili, come contadini e artigiani, ai più potenti, come l'imperatore, il papa, principi e prelati. Il soggetto ha la funzione di memento mori ("ricordati che devi morire") e, rispetto ai soggetti apocalittici più diffusi nell'alto medioevo, come le rappresentazioni del giudizio universale, esprime una visione più individualistica della morte e talvolta anche una certa ironia nei confronti delle gerarchie sociali dell'epoca. È importante notare che con il tempo la figura della Morte come agente della volontà divina scompaia, lasciando iconograficamente soltanto i cadaveri, simboli del conturbante richiamo dell'aldilà, laicizzando l'ideale della morte stessa.

Iconografia[modifica | modifica wikitesto] Danza Macabra di Clusone. Walt Disney La Danza Macabra The Skeleton Dance 1929. Spiegazione della "Caccia alle Streghe" nella storia. Gatti e Demoni Sin dall'inizio del cristianesimo i gatti non hanno mai avuto molta fortuna con la chiesa.

Spiegazione della "Caccia alle Streghe" nella storia

Specialmente quelli neri. Anticamente, in Egitto il gatto era considerato un animale quasi sacro. Chi maltrattava un gatto poteva essere punito con la morte. Quando un gatto moriva i componenti della famiglia che lo ospitava si rasavano le sopracciglie in segno di lutto e, dopo l'imbalsamazione, l'animale veniva inumato con una cerimonia di tutto rispetto. La dea egiziana Bastet era raffigurata con una testa di gatto. Le regole d'oro di Eymerich Nicolau Eymerich era uno che si preoccupava particolarmente della forma. Madame Voisin Accadde a Parigi nel 1679-1680. La Marchesa pero' non si da' pace e cerca disperatamente qualsiasi artificio per poter riconquistare il favore del re. I due convincono la Montespan che solo l'intervento del Diavolo potrebbe favorire il ritorno della Marchesa nell'alcova del re e decidono di invocare il suo aiuto con un'adeguata serie di messe nere.

S. 2.