background preloader

La storia dei curdi

Facebook Twitter

Curdi. Il Kurdistan in un'immagine della CIA del 1992.

Curdi

I Curdi (in curdo: کورد‎‎, Kurd) sono un gruppo etnico indoeuropeo che abita nella parte settentrionale e nord-orientale della Mesopotamia. Tale territorio è compreso in parti degli attuali stati di Iran, Iraq, Siria, Turchia e in misura minore Armenia. L'area è a volte indicata col termine Kurdistan. Piccole comunità curde sono presenti anche in Libano, Giordania, Georgia, Azerbaigian, Afghanistan e Pakistan. Inoltre, un certo flusso migratorio si è diretto verso gli Stati Uniti d'America e il Nord Europa (Scandinavia e Germania). Si stima che i Curdi siano fra 20 e 30 milioni e che quindi costituiscano uno dei più grandi gruppi etnici privi di unità nazionale. I Curdi parlano numerosi dialetti (generalmente mutuamente comprensibili) della lingua curda, che fa parte del ramo iranico dei linguaggi indoeuropei, e da loro chiamata "Màda".[2] Lingua[modifica | modifica wikitesto] il gruppo dialettale Kurmanji;il gruppo dialettale Sorani; (EN) F.

Cosa sta succedendo tra la Turchia, i curdi e lo Stato islamico. Negli ultimi giorni la Turchia ha aperto un nuovo fronte nella guerra contro il gruppo Stato islamico, bombardando le postazioni dei jihadisti in Siria e offrendo le sue basi alla coalizione statunitense.

Cosa sta succedendo tra la Turchia, i curdi e lo Stato islamico

Ma la Turchia ha anche colpito i ribelli curdi che combattono contro lo Stato islamico in Siria e in Turchia. Secondo i critici, si tratta di una strategia miope, che rischia di ritorcersi contro Ankara. La Bbc ha ricostruito tutta la vicenda. I fatti degli ultimi giorni Il 20 luglio un attacco suicida ha colpito Suruç, una città a maggioranza curda nel sudest della Turchia, al confine con la Siria. Due giorni più tardi, i combattenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che da decenni combattono per ottenere l’autonomia dei curdi in Turchia e sono considerati un partito illegale dal governo di Ankara, hanno ucciso due poliziotti turchi a Ceylanpınar. Nel frattempo, i jihadisti dello Stato islamico si sono scontrati con le truppe turche al confine con la Siria. Turchia, bombardamenti contro obiettivi Is e Pkk in Siria e Iraq. I curdi: "Tregua saltata" ANKARA - I caccia turchi hanno bombardato nella notte sette postazioni del Pkk nel nord dell'Iraq e hanno colpito nuovamente obiettivi dell'Is nel nord della Siria.

Turchia, bombardamenti contro obiettivi Is e Pkk in Siria e Iraq. I curdi: "Tregua saltata"

Dopo aver colpito l'Is in Siria, la Turchia ha quindi sferrato un attacco contro i separatisti curdi, accusati per una serie di attentati seguiti alla strage di lunedi' scorso a Suruc, in cui un kamikaze jihadista aveva ucciso 32 militanti socialisti turchi e curdi. Nei raid contro il Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, sono stati colpiti rifugi e depositi di armi dei separatisti curdi. "Queste operazioni di sicurezza non sono operazioni 'a un certo punto', continueranno sino a quando esisterà una minaccia contro la Turchia", ha dichiarato il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu.

In mattinata il Pkk ha avvertito che i raid contro le sue postazioni hanno fatto saltare la tregua con Ankara. Intanto continuano anche gli arresti in tutto il paese di militanti dell'Is e del Pkk. Turchia, l'annuncio di Erdogan: "Il primo novembre nuove elezioni" ANKARA - Si svolgeranno il prossimo primo novembre le elezioni politiche generali in Turchia.

Turchia, l'annuncio di Erdogan: "Il primo novembre nuove elezioni"

Lo ha annunciato il presidente Recep Tayyip Erdogan dopo le indiscrezioni diffuse ieri da fonti del suo partito, l'Akp. Lo stallo si era venuto a creare all'indomani delle elezioni politiche del 7 giugno in cui nessun partito aveva ottenuto la maggioranza dei seggi: le trattative per la formazione di un nuovo governo sono fallite e l'approdo alle urne si è reso inevitabile. Erdogan ha aggiunto che sarà formato un governo ad interim per la gestione dello Stato di cui faranno parte sia parlamentari che tecnici. L'esito del voto di giugno è stata una dura sconfitta per Erdogan che puntava ad ottenere la maggioranza dei due terzi necessari per modificare la costituzione e mutare da parlamentare a presidenziale la natura della Repubblica turca.

Il nuovo esecutivo ad interim che condurrà al voto è stato affidato all'uscente Ahmet Davutoglu. Il sangue dei curdi e l’incubo della guerra civile. Il richiamo più immediato, anche per le dimensioni della strage, sarebbe quello dei 34 morti a Suruç, quando un kamikaze legato all’Isis si fece esplodere uccidendo volontari che volevano portare aiuti a Kobane, la città siriana divenuta il simbolo della resistenza allo Stato Islamico.

Il sangue dei curdi e l’incubo della guerra civile

Ma le due bombe scoppiate oggi ad Ankara che hanno provocato quasi un centinaio di morti, ricordano molto anche le due esplosioni a Diyarbakir il 5 giugno scorso, alla fine della campagna elettorale e quando il segretario dell’Hdp, Selahattin Demirtas, doveva tenere il suo comizio finale. In quel caso la manifestazione fu annullata e il dito fu puntato con decisione contro il Presidente della Repubblica Recep Tayyip Erdogan, accusato, se non di avere addirittura organizzato l’attacco tramite l’intelligence, di non aver fatto nulla per impedirlo. Quel che è certo, è che a qualcuno la minoranza nel Paese dà molto fastidio e non si accontenta più di lavorare perché rimanga fuori dal Parlamento.