background preloader

Team Innovazione _ Monza

Facebook Twitter

Auguri di Natale di Silvana. CONOSCIAMO MEGLIO LE PIANTE di Samantha Fumagalli. Che cos’è la fotosintesi clorofilliana La fotosintesi clorofilliana è un processo chimico attraverso il quale le piante verdi producono sostanze nutritive per se stesse.

CONOSCIAMO MEGLIO LE PIANTE di Samantha Fumagalli

Questo processo avviene in piccolissime cellule delle foglie che contengono una sostanza di colore verde chiamata clorofilla (da qui deriva il nome di fotosintesi clorofilliana). Lo scopo della clorofilla è quello di catturare l’energia luminosa del sole. Altra parte importante per questo processo sono gli stomi che si trovano spesso sulla pagina inferiore della foglia e si occupano dell‘assorbimento dell’anidride carbonica. Invece le radici assorbono e inviano a tutte le foglie della pianta la linfa grezza che è composta da acqua e sali minerali.

Il legno di Sabrina Gariboldi. L'albero è una pianta allo stato adulto che a differenza dell'arbusto ha un fusto perenne, il tronco con ramificazioni nella parte superiore.

Il legno di Sabrina Gariboldi

Il tronco è formato da più strati: la parte più esterna costituisce la corteccia, il secondo strato è chiamato libro, il terzo è il cambio, infine il cilindro centrale che è formato dal legno. Ogni albero ha la sua sagoma caratteristica che gli deriva dalla conformazione del tronco (sviluppo in altezza e diametro) e dall'insieme delle ramificazioni. Le ramificazioni possono essere monopodiali o simpodiali. L'albero con la più grande circonferenza del tronco è il baobab: anche oltre 40 m di circonferenza. La chioma dell'albero è costituita dalle foglie e dai rami. La frutta autunnale di Valenti Giovi. I.C. L.Da Vinci- Senago di Silvana Cuccarolo. La lavagna di 2F 2015/16 di Barbara Lolli. Cenerentola di Nunzia Giuliani. CONOSCIAMO IL VERDE INTORNO A NOI di Barbara Fumagalli. La Divisione di Barbara Lolli. GINNASTICA ARTISTICA di Patrizia Zanrè. Il sistema solare di Maria Zito.

Le articolazioni del sistema scheletrico di Barbara Lolli. I dinosauri di Nunzia Giuliano. HALLOWEEN di Samantha Fumagalli. IL TESTO REGOLATIVO di Monica Borgonovo. Atletica leggera di Patrizia Zanrè. Il blocchi di partenza dell’atletica leggera sono l’attrezzo con il quale gli atleti partono nelle gare di sprint e di sprint con ostacoli (fino alla distanza dei 400 metri).

atletica leggera di Patrizia Zanrè

I blocchi di partenza devono essere usati per tutte le gare sino ai 400 m inclusi (compresa la prima frazione delle staffette 4x100, 4x400) e non debbono essere usati per nessuna altra gara di corsa. a) Debbono essere costituiti interamente con materiale rigido e non debbono fornire agli atleti vantaggi illeciti. b) I blocchi debbono essere fissati alla pista da un certo numero di punte o chiodi, sistemati in modo tale da causare il minor danno possibile alla pista. La loro sistemazione deve essere tale da consentire che possono essere rimossi facilmente e rapidamente. Inoltre servono per dare all’atleta velocità e rapidità nel momento della partenza.