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Riflessioni sulla didattica

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Photos de la publication de Gianluca... - Gianluca Carmosino. Guamodì Scuola: Come mantenere viva l'attenzione degli studenti durante la spiegazione (apprendimento cooperativo) La tecnica proposta in questo post ha l'obiettivo di mantenere viva l'attenzione degli studenti durante la spiegazione dell'insegnante. In questo caso, quindi, è prevista la classica lezione frontale affiancata ad attività cooperative degli studenti a gruppi di due. Una breve parentesi, prima di continuare la descrizione di questa interessante attività: nella didattica costruttivista si fa a volte l'errore di demonizzare la lezione frontale, sempre e comunque. O meglio, è questo il messaggio che a volte passa agli insegnanti a cui si dice di evitare la lezione frontale: dopo aver ascoltato da più pulpiti che la "lezione frontale" non è efficace, gli insegnanti sono spesso portati a pensare che IN OGNI CASO la lezione frontale sia da bandire.

Nulla di più sbagliato. L'attività che proponiamo in questo post, infatti, dimostra che esiste la possibilità di integrare in modo efficace e proficuo la lezione frontale con modalità di apprendimento cooperativo. Vediamo quindi come fare. Buon Lavoro! Le otto competenze chiave Europee per la cittad... INSEGNARE che fatica! Lo psicologo ci dice perché. A cura di Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli (www.educazioneemotiva.it) Che sempre l’insegnamento sia stato un lavoro faticoso cominciano a capirlo in parecchi. Fino a poco tempo fa infatti attorno a questa professione circolavano molti luoghi comuni: hanno tre mesi di ferie all’anno; a Natale e Pasqua se la spassano tranquillamente a casa; lavorano poche ore a settimana.

Finalmente ci si rende conto che siamo davanti ad una classe di lavoratori in grossa difficoltà, anche se ciò non è di conforto per i docenti. Come tutte le professioni ad alta esposizione relazionale infatti, l’insegnamento affatica emotivamente, in quanto presuppone il “pescare” da se stessi ogni mattina quelle competenze, motivazioni ed emozioni utili a stabilire i migliori contatti tra sé e gli alunni. Che fare? In famiglia si sta, in genere, molto bene: ci si sente esclusivi e protetti. L’acquisizione di competenze e tecniche che mettano l’insegnante in condizioni di affrontare tutto questo diventa fondamentale. Trucchi e tecniche per calmare una classe rumorosa. Mi è capitato spesso, soprattutto in questo ultimo periodo, di avere conversazioni con alcune colleghe sul tema del silenzio e su come calmare una classe rumorosa. Molte mi hanno chiesto consigli su come gestire le classi un po’ chiacchierone.

Non ho bacchette magiche o formule miracolose a disposizione che di colpo possano trasformare una classe rumorosa e chiacchierona in una silenziosa e pacata, però credo che alcune piccole strategie educative o per meglio dire “trucchi” che tutti noi docenti conosciamo, se messe a disposizione di tutti, possano dare un valido contributo e nel tempo dare i risultati sperati. Sappiamo benissimo che la professione di insegnante è tutt’altro che semplice e gestire una classe rappresenta, oggi più che mai, per gli insegnanti una vera e propria sfida.

Ricordo che “ai miei tempi” ( si dice sempre così, no?) Ci ritroviamo così a dover imparare a gestire la complessità di un gruppo e a trovare metodi di insegnamento sempre più efficaci ed efficienti. Edutopia | K-12 Education Tips & Strategies That Work. Colpevoli di omissione di apprendimento | Apprendere. Era questo il titolo fino a pochi minuti prima della pubblicazione del post quando un’ultima chat con Luana mi ha fatto fare una nuova riflessione (vedi ultima parte del post) e cambiare il titolo stesso.La sintesi estrema di questo post è che la scuola come sistema ha tantissime colpe e non è corretto, perché falso, buttare sulle spalle degli insegnanti le colpe di questo stato della scuola stessa, ma certi insegnanti le loro colpe le hanno perché nel giorno per giorno si possono fare dei cambiamenti.

Nel mio ruolo di confessore di insegnanti, forse facilitato in questa percezione dal mio titolo di “psicologo” (reale, per carità, nulla di usurpato) o da una mia propensione all’ascolto, ricevo spesso confidenze e sfoghi. Mi scrive Luana, ponendo una questione davvero drammatica, l’inossidabilità di tanti suoi colleghi, la pressoché generale propensione ad una didattica “così si è sempre fatto”. Un’insegnante sempre in prima fila Nel deserto dell’innovazione Collaborativa di natura. Come si impara | Apprendere. Quarta puntata della saga sull’apprendimento. La vera questione è che quando parliamo di apprendimento abbiamo a disposizione due significati, l’apprendimento che conta a scuola e l’appuntamento che conta nella vita.

L’apprendimento che conta a scuola conta poco nella vita, l’apprendimento che conta a scuola rappresenta un notevole spreco di risorse. Vediamo il perché. In chiusura della puntata precedente ho detto che le didattiche attuali e di tipo trasmissivo sono derivate dagli studi fatti in laboratorio sull’apprendimento animale. In questi ultimi decenni gli scienziati sono usciti dai loro laboratori e hanno cominciato a studiare le persone nella vita reale e come affrontano i compiti di apprendimento, cioè cosa fanno quando devono imparare qualcosa che non sanno o che non sanno fare o che hanno voglia o devono imparare. Cosa hanno scoperto? A ben guardare non è una scoperta tanto recente o una verità ben nascosta, basta guardare i bambini piccoli. Da David Jonassen. NUOVA DIDATTICA: Perché i Finlandesi sono i più bravi? Perché i Finlandesi sono i più bravi? Sono passate da poco le 8 e Juxu, 13 anni, appende cappotto e cuffia all'attaccapanni e fa volare le scarpe sul mucchio formato da quelle dei compagni mentre lui zampetta allegramente in classe in calzettoni.

Perché qui si sta a scuola senza cerimonie, si dà del tu agli insegnanti e li si chiama per nome, senza che questo riduca la loro autorevolezza. Una Caporetto Perché la scuola finlandese è una scuola speciale. Secondo i dati dello studio Pisa, condotto su 400 mila l5enni di 57 Paesi (vedi tabella a fianco) i ragazzi finlandesi sono i meglio preparati in lingua, matematica e scienze. Oltre le superiori Insufficienza che si trascina oltre 1'università. Migliori risultati del mondo. A ben guardare i segreti della scuola finlandese sono più di uno. Flessibilità La pedagogia finlandese, inoltre, è "eretica": sostiene che sono gli insegnanti a dover ca­pire gli alunni, non il contrario. Passione innanzitutto Niente umiliazioni Scelte troppo precoci. I privati tra i banchi di scuola - Periegeta.