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Italiani

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Nespolo. Gillo Dorfles spiega i buchi e i tagli di Lucio Fontana. Un capitolo di 'Preferenze critiche.

Gillo Dorfles spiega i buchi e i tagli di Lucio Fontana

Uno sguardo sull'arte visiva contemporanea' di Gillo Dorfles per una lettura critica dei buchi e dei tagli di Lucio Fontana. Intervista a Pasquale Campanella. Arteperchi Il ruolo del pubblico nell’arte contemporanea Intervista a Pasquale Campanella Altre interviste Argomenti Commenti recenti senza nulla togliere al valore dell'accostamento proposto in triennale, consiglio questa interessant — X/?

Intervista a Pasquale Campanella

Copyright This site rocks the Thesis Classic Skin for Thesis. È morto Luciano Giaccari, memoria del video italiano. Scritto da Giorgia Quadri | mercoledì, 5 agosto 2015 · 3 Luciano Giaccari IL PROFUMO DELLE BIENNALI Nel mese di gennaio del 2013 conobbi colui che divenne il mio mentore: Luciano Giaccari.

È morto Luciano Giaccari, memoria del video italiano

Luciano Giaccari nel ricordo di Gianni Colosimo. Scritto da Gianni Colosimo | giovedì, 13 agosto 2015 · 0 Gianni Colosimo, Il grande sonno della trapezista, 1981 – l’annuncio della performance Luciano Giaccari, inaspettatamente, ci ha lasciato il 4 agosto scorso, in questa torrida estate.

Luciano Giaccari nel ricordo di Gianni Colosimo

La sua dipartita mi ha veramente scosso perché è stata una figura per me molto importante. I nostri destini si sono intrecciati in poche circostanze, però sempre molto significative e oserei dire fondamentali per la mia carriera artistica, ed è per questo che il miglior modo di rendergli omaggio ritengo sia parlare delle nostre fortunate collaborazioni.

A lui, al suo fiuto, alla sua intelligenza e alla sua straordinaria curiosità debbo la documentazione video di tre mie performance realizzate negli Anni Ottanta. Francesco Schiavulli. Le mani di Boetti. Premessa sulla sintassi dell’indeterminazione.

Le mani di Boetti

Una delle frasi che Alighiero Boetti ha scritto nei suoi famosi quadrati dice: “Mettere i verbi all’infinito”. Come possiamo interpretarla? Mi rendo conto che si tratta di un paradosso, ma qui l’interpretazione che viene in mente per prima è la meno immediata e la meno letterale: è l’interpretazione di tipo simbolico. “Verbi” sono tutte le parole, tutte le cose che diciamo. L’“infinito” è il limite di quello che si può pensare e immaginare, segna il punto oltre il quale la mente non può andare.

Un’altra interpretazione è di tipo sintattico, ed è più fondata. Il verbo all’infinito non constata, non descrive, non ha tempo, non ha soggetto: è esso stesso soggetto. Nel caso della frase di Boetti “Mettere i verbi all’infinito” si riscontra anche la seconda caratteristica, oltre all’ambiguità, che lo strutturalismo assegnava alla funzione poetica del linguaggio: l’autoriflessività. Boetti, di prima mano. Le sirene cantano. Giochi di mano. Eva and Franco Mattes > 0100101110101101.ORG.

5 artisti italiani da conoscere per spacciarsi da intenditore. Pubblicato Un ambizioso progetto ha inaugurato il 29 gennaio al Museion, museo d’arte contemporanea di Bolzano.

5 artisti italiani da conoscere per spacciarsi da intenditore

Francesco Vezzoli, tra i maggiori artisti italiani contemporanei della nuova generazione, firma ben due mostre, una in cui sono le sue opere ad essere protagoniste (a cura di Letizia Ragaglia, fino al 16 maggio 2016) , l’altra che lo vede nei panni di curatore della collezione permanente (fino al 6 novembre 2016). Vezzoli è un nome fondamentale che ben conoscono gli appassionati d’arte nostrana e sedicenti tali. Uno di quelli che non si possono scordare. Ma quali sono gli altri artisti contemporanei made in Italy che si sono imposti nel panorama internazionale?

Tre mostre di Mimmo Paladino a Milano. Scritto da Stefano Bruzzese | lunedì, 27 giugno 2016 · 0 Mimmo Paladino, Senza titolo, 2006 – Galleria Christian Stein, Pero DENTRO IL LINGUAGGIO C’è qualcosa di arcaico, di ostinatamente primitivo in quasi tutta la produzione di Mimmo Paladino (Paduli, 1948), protagonista di due esposizioni milanesi divise in tre sedi, al Museo del Novecento (Disegnare le parole: Mimmo Paladino tra arte e letteratura) e nei due spazi della Galleria Christian Stein di Milano e di Pero.

Tre mostre di Mimmo Paladino a Milano

Verrebbe anzi da dire “necessariamente” primitivo, per un artista che, da quarant’anni ormai, lavora intorno a un’arte concepita come “un lento procedere intorno al linguaggio dei segni”. E il procedere dentro il linguaggio dei segni non può essere che un processo a ritroso, uno scavo fino ai termini minimi della nostra comprensione del mondo, del nostro rapporto figurale con la realtà. Mimmo Paladino – installation view at Galleria Christian Stein, Milano 2016 Stefano Bruzzese MORE INFO: MORE INFO: MORE INFO: Gianfranco Baruchello, i paesaggi invisibili. «Scusate se vi disturbo, sono un pittore italiano e vorrei conoscere Marcel Duchamp».

Gianfranco Baruchello, i paesaggi invisibili

Così, ha raccontato a Hans Ulrich Obrist, si presentò un giorno Gianfranco Baruchello ai commensali d’una tavolata in un ristorante di Milano, El Ronchett di ran. Era l’11 settembre del 1962 e quel giorno, al «pittore italiano», cambiò la vita (le foto scattate a Duchamp che fuma il sigaro nella sua casa paterna, per dirne una, saranno il punto di partenza di Verifica incerta: il film di montaggio, realizzato due anni dopo con Alberto Grifi, vero atto di nascita della videoarte italiana). Gianfranco Baruchello, Greenhouse installation view 1, ph Roberto Marossi, courtesy Massimo De Carlo.

E fu proprio Duchamp a dire – a Pierre Cabanne – la cosa più importante, riguardo alla pittura del discepolo: «fa dei grandi quadri bianchi, con delle cose piccole piccole che bisogna guardare da vicino».