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Radical - Utopia Distopia

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Superstudio: progetti e pensieri. 12 Cautionary Tales For Christmas By Superstudio.pdf. RETROFUTURO - superstudio. Nel 1962 l'architetto svizzero Walter Jonas pianificò per l'anno 2000 delle bizzarre costruzioni a forma di imbuto, che avrebbero dovuto costituire una Intrapolis . Sei grappoli di sette torri da 30 piani, con un diametro massimo di 212 metri e un'altezza di circa 100, avrebbero formato una città per circa 100.000 abitanti. Ognuna avrebbe contenuto circa 700 appartamenti, 39 ad ogni piano, per ospitare 2000 persone. Le dimensioni medie di ogni appartamento sarebbero state di 10 metri di ampiezza, 10 di profondità e 3 d'altezza. L'idea di base, oltre a lasciar sgombro dalle costruzioni quanto più terreno possibile, era anche quella di sfruttare al massimo l'energia solare.

Infatti, degli specchi orientabili elettronicamente e situati sulla superficie interna avrebbero riflesso luce e calore su una centrale situata alla sommità di un pilastro centrale. Superstudio’s Continuous Monument to Political Ambiguity. What are we looking at?

Superstudio’s Continuous Monument to Political Ambiguity

Revisiting Superstudio’s Continuous Monument Most people involved within the architectural field will be aware (at least by sight) of the series of collages that have come to define the 70′s Italian radical collective “Superstudio” and their seminal project, the Continuous Monument. The project has come to be defined in popular architectural imagination as the seductive set of images of a long icy-cold snake with a stereometry heightened by an elementary support, that was an instant success precisely because it was utterly beautiful, utterly neutral and everyone could see their ideas reflected in it.[2] Strikingly sublime[3] , highly seductive and visually pleasing[4], the most perfect, most juicy, most professional graphics to emerge from any of the ‘groups’ up to 1973[5]. Grids In almost every rendering of the Continuous Monument the surface of the superimposed form is covered in a grid. Archizoom, No Stop City (1970-71) Diagrammi abitazioni omogenee “La No Stop City, introducendo su scala urbana il principio della luce e dell’areazione artificiale, evitava il continuo spezzettamento immobiliare tipico della morfologia urbana tradizionale: la città diventava una struttura residenziale continua, priva di vuoti e quindi priva di immagini architettoniche.

I grandi piani attrezzati, teoricamente infiniti, o dei quali il perimetro non interessava assolutamente, penetrati da una griglia regolare di ascensori, potevano essere liberamente organizzati secondo funzioni diverse o secondo forme di aggregazione sociale nuova. Il traffico, la cui organizzazione territoriale veniva separata dalla forma urbana, poteva ricevere soluzioni ottimali: la No Stop City garantiva la macchina sotto casa e il massimo possibile di concentrazione demografica”. Andrea Branzi Archizoom Firenze 1966 Andrea Branzi Gilberto Corretti Paolo Deganello Massimo Morozzi Lucia Morozzi Dario Bartolini (Archivio CSAC, Parma) RADICI RADICALI - ARCHIZOOM, SUPERSTUDIO, UFO, PETTENA 1965-1975 - Galleria Martano - Dettaglio mostra. A cura di Enrico Pedrini La mostra “Radici Radicali” rivisita quel tempo della ricerca architettonica che dalla fine degli anni ’50 e per il successivo ventennio in cui l’attività sperimentale procede dal Pop al New Brutalism, dal Situazionismo di Debord e Constant agli Archigram e Cedric Price, dagli artisti Gutai al Metabolismo, e dal radicalismo dell’architettura assoluta degli austriaci Hollein e Pichler fino alle esperienze italiane dello stesso periodo di Archizoom, Superstudio e della scuola fiorentina, ha rifondato in profondità teoria, pensieri e linguaggi dell’architettura.

RADICI RADICALI - ARCHIZOOM, SUPERSTUDIO, UFO, PETTENA 1965-1975 - Galleria Martano - Dettaglio mostra

Nasce con l’Architettura Radicale una nuova tolleranza, che non solo prevede un intervento creativo da parte dell’utente, ma anche la possibile presenza di oggetti di design, che stimolano l’interesse del fruitore attraverso la loro eccentrica vitalità. Mario Perniola definisce questo nuovo design: “ design semeiotico o informazionale. GIANNI PETTENA. SUPERSTUDIO. Global Tools [Documento1 1973]

Global Tools [Documento1 1973] « Previous Next » By plusacne / / Manifesto About these ads Share this: Like this: Catalogo-utopie-radical.pdf. Global Tools Intervista foto. Studio Puppa Raggi, Milano Settembre 2011 «Archizoom Associati, Remo Buti, Casabella, Riccardo Dalisi, Ugo La Pietra, 9999, Gaetano Pesce, Gianni Pettena, Rassegna, Ettore Sottsass Jr., Superstudio, Ufo e Zziggurat, riuniti il 12 gennaio 1973 presso la redazione di Casabella, fondano la Global Tools, un sistema di laboratori a Firenze per la propagazione dell’uso di materie e tecniche naturali e relativi comportamenti.

Global Tools Intervista foto

La Global Tools si pone come obiettivo di stimolare il libero sviluppo della creatività individuale. I corsi che si terranno forniranno le nozioni base necessarie all’uso degli attrezzi e degli strumenti esistenti nei laboratori, nonché informazioni su tecniche specifiche apprendibili in altri luoghi collegati in modi diversi alla Global Tools. Diagonal (D): Quale era il senso dei propositi Global Tools e come si contestualizzavano all’interno delle attività dei gruppi radicali? D: In quel periodo si parlava esplicitamente di interdisciplinarietà? D: Era vero? Silvia Berselli_Ugo La Pietra al Frac. Ugo La Pietra, boutique Altre Cose, Milano 1969 (con Paolo Rizzato e Aldo Jacober) Fino al 21 giugno il FRAC Centre di Orléans dedica i suoi spazi ad Ugo La Pietra, artista poliedrico in grado di esprimersi come clarinettista jazz, come architetto, come pittore, redattore di riviste d’avanguardia, cineasta, scultore, designer…ed in questa occasione anche come curatore.

Silvia Berselli_Ugo La Pietra al Frac

Se possiamo considerare il progetto di apertura della mostra come un’allegoria ancora velata del ruolo dell’artista, la produzione di Ugo La Pietra evolve in una direzione sempre più pragmatica ed interventista con le Immersioni (1967-70), esperienze individuali guidate, volte a prendere coscienza del rapporto uomo-ambiente e dei condizionamenti che ne derivano.