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Riforma delle istituzioni

Imprese a controllo pubblico. L'Istat rende disponibili i dati sulla struttura e dimensione delle imprese a controllo pubblico presenti in Italia nel 2011 secondo la classificazione delle attività economiche Ateco 2007, entrata in vigore a partire dal 1 gennaio 2008. La metodologia applicata per l'individuazione del controllo pubblico si basa su elaborazioni che, utilizzando le informazioni disponibili nel sistema dei registri statistici Asia, consentono di individuare diverse modalità di controllo da parte delle pubbliche amministrazioni sul sistema economico.

In primo luogo vengono utilizzate le informazioni disponibili nel registro statistico dei gruppi di imprese (Asia gruppi), costruito in ottemperanza alle disposizioni dei regolamenti europei n. 177/2008 e n. 696/1993 secondo una metodologia armonizzata approvata da Eurostat. Nel 2011 le imprese attive a controllo pubblico sono 4.582, lo 0,5% del totale delle imprese attive. tag: imprese argomento: Industria e costruzioni, Pubblica amministrazione tipo di documento: 131212-IBL-Glocus-Privatizzazioni. UPI - DDL DELRIO – AS 1212 : AUDIZIONI IN COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI DEL SENATO DELLA REPUBBLICA. Una serie di riflessioni sul ddl Delrio e sul governo di area vasta, tra caos e paradossi (da federalismi.it) La rivista giuridica "federalismi.it" ha organizzato uno specifico seminario sul ddl Delrio e il governo di area vasta, tenutosi il 13 dicembre u.s.. Sul proprio sito ha inserito una serie di interventi fatti da una serie di esperti di dottrina, che in parecchi casi hanno dei punti di contatto con le posizioni che abbiamo assunto come organizzazione sindacale sul tema dell'abolizione delle Province (ricordiamo che siamo stati gli unici ad aver proclamato uno sciopero nazionale in difesa di tali Enti).

Sostanzialmente sono stati delineati diversi punti di criticità, relativi sia al percorso giuridico che in merito ad aspetti operativi e funzionali, utili per approfondire la questione e non fermarsi alla superficialità con cui troppo spesso vengono veicolate le informazioni, per questo abbiamo deciso di pubblicare qui delle brevissime sintesi, con i link che puntano agli interi interventi scaricabili in pdf dal sito federalismi.it. Il Ddl Delrio: considerazioni sul merito e sul metodo (S. Studio%20costi%20politica%20regioni. I costi della politica | Roberto Perotti.

Tre risposte sull'abolizione delle province. Domenica 22 dicembre sulle prime pagine di diversi giornali si torna a parlare di una questione che sembra non finire mai: l’abolizione delle province. Sabato 21 dicembre, infatti, alla Camera è stata approvata l’ennesima legge sull’abolizione. Ecco una breve guida per capire a che punto siamo arrivati. Che cosa è stato approvato ieri? Sabato 21 dicembre la Camera ha approvato il cosiddetto “DDL Delrio” – dal nome del ministro per gli Affari regionali, le Autonomie e lo Sport Graziano Delrio – o più precisamente il DDL 1542.

Si tratta di un disegno di legge presentato dal governo alle Camere il 20 agosto 2013. Dopo diversi mesi di discussione in commissione, il DDL è stato approvato con i voti del PD, Scelta Civica e del NCD. Il DDL, in sostanza, regola tre aspetti pratici dell’abolizione delle province. L’assemblea eleggerà un presidente con un sistema di voto ponderato (ogni sindaco conterà in proporzione al numero di abitanti del suo comune).

Quindi non ci sono più le province? En attendant le Città metropolitane. La competizione economica internazionale si misura sempre più sulla capacità dei grandi centri urbani di essere motori di sviluppo e da tempo, i sistemi territoriali cresciuti attorno alle grandi realtà urbane hanno guadagnato terreno come attori economici globali. Diversi studi, da quelli della Banca Mondiale a quelli dell’Ocse, seppure con un grado di analisi opinabile, tendono ad evidenziare come oggi una quarantina di città-regione rappresentino circa il 40% dell'economia mondiale. Sul piano dell’innovazione e della produzione, la competitività degli stati, e quindi delle aree continentali, dipenderà sempre più dalle reti – formali e informali - delle grandi aree metropolitane e dalla loro tendenza a superare addirittura i confini statuali.

Il livello urbano, insomma, sembrerebbe reagire meglio del livello nazionale alle attuali sfide della globalizzazione. [i] Città metropolitane. La lunga attesa di di Walter Tortorella e Massimo Allulli, Marsilio 2014. Province: tutti i difetti della riforma Delrio. Diffidarne non è piacere, ma dovere. Nella riforma Delrio 26mila politici locali in più. Ma senza costi aggiuntivi. Storia dell'articolo Chiudi Questo articolo è stato pubblicato il 22 dicembre 2013 alle ore 19:27.L'ultima modifica è del 22 dicembre 2013 alle ore 19:41. Quasi 22mila consiglieri comunali e oltre 4mila assessori in più, ma senza spese aggiuntive. È il "regalo" che la riforma Delrio su Province e ordinamenti locali, nel testo approvato alla Camera nella notte fra sabato e domenica, fa ai Comuni fino a 10mila abitanti delle Regioni a Statuto ordinario. Un esercito di nuovi amministratori locali, arruolato però nel nome della «democrazia» e non della spesa pubblica, che non dovrà aumentare.

La regola rivede al rialzo i limiti numerici di Giunte e consigli che erano stati tagliati nella manovra-bis dell'agosto 2011, quando lo spread dei titoli di Stato volava alle stelle ma gli interventi sui costi della politica rimanevano rasoterra, concentrandosi solo sui piccoli Comuni. Permalink. Ministero Dell'Interno - Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali. IBL_BP_129-Province. Città e regioni in Italia negli anni della « crisi » 1Queste brevi note intendono ripercorrere i processi di ristrutturazione verificatisi negli spazi regionali e urbani italiani tra gli anni novanta del Novecento e gli anni Duemila. Si tratta di un ventennio durante il quale nuove forme di differenziazione spaziale si sono mescolate ai divari territoriali « storici ». Le regioni, da un lato, e le aree urbane, dall’altro, sono state oggetto di fenomeni che hanno toccato, allo stesso tempo, la struttura e la dimensione politica degli spazi regionali e ci consegnano oggi un territorio italiano largamente modificato. 2Questa metamorfosi viene osservata nell’articolo sullo sfondo di una duplice « crisi » : da una parte, la crisi dello Stato-nazione, cui fanno da contrasto le tendenze a un rafforzamento del ruolo delle entità regionali ; dall’altra, la crisi dei modelli recenti di crescita urbana, già largamente in difficoltà prima del crollo verificatosi nel 2007.

Regioni, città e Stati-nazione nell’Europa a cavallo del secondo millennio. RAPPORTO ANCI CITTA' METROPOLITANE. ANCI_cittàmetropolitane13.

Riforma della PA

Spending review. COCOPS | Coordinating for Cohesion in the Public Sector of the Future. Ricerca_spending_francia-uk. IBL-OP_97-Rossi. COCOPS | Coordinating for Cohesion in the Public Sector of the Future. Comparative reports. Renzi e la riforma della PA. Non ho potuto che ascoltare con soddisfazione il nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri parlare dell’efficienza della pubblica amministrazione come della riforma “madre” di tutte le riforme. Ed in effetti l’efficienza della macchina pubblica è un prerequisito fondamentale sia per l’attuazione di qualsiasi policy, sia per il suo stesso disegno. Superata la fase del “separazionismo ingenuo” tra politica ed amministrazione che divideva (fittiziamente) i due mondi con la spada e assodato ormai che le due funzioni devono essere sì “distinte”, ma mai separate, a pena di non riuscire a rispondere ai bisogni per cui le amministrazioni esistono, è senz’altro un bene che il tema della “buona amministrazione” torni, dopo qualche anno, ad essere al centro della politica più alta.

Che fare allora visto che di questo stato di cose siamo profondamente insoddisfatti? Non la voglio fare lunga, ma credo che dovremo cercare di essere decisi, veloci, ma nello stesso tempo ordinati e orientati. 1. 2. Statistiche ISTAT.

Aggiornamento dati

Contoannuale.tesoro. Dati Statistici. Al fine di consentire agli utenti analisi quantitative su diversi aggregati e fenomeni del lavoro pubblico, in questa sezione si rendono disponibili alcune elaborazioni, basate sulle principali fonti statistiche disponibili (Ragioneria generale dello Stato - Conto annuale, Istat). RETRIBUZIONI CONTRATTUALI: aggiornamento al comunicato stampa Istat del 18/04/2014 (marzo 2014) Scarica il File formato XLS Scarica il File formato ODS Scarica il File formato PDF RETRIBUZIONI MEDIE PRO-CAPITE FISSE, ACCESSORIE E COMPLESSIVE PER COMPARTO: serie 2001-2012, dati aggiornati al 16/12/2013 Scarica il file in formato (XLSX) Scarica il file in formato (ODS) Scarica il File formato PDF RETRIBUZIONI MEDIE PRO-CAPITE NELLA PA PER TIPOLOGIA DI PERSONALE : Anno 2011, dati aggiornati al 21/12/2012 Scarica il File RETRIBUZIONI MEDIE PRO-CAPITE NELLA PA E NEL SETTORE PRIVATO: serie 2000-2012, dati aggiornati al 10/05/2013 Scarica il File Scarica il file in formato (XLSX) Scarica il file in formato (ODS)

Dans la fonction publique, un agent sur six est contractuel. 2011-03-Protocole-accord-contractuels. Precari - Politica e governo - Società e scienze sociali. Public Sector Employment, Q3 2013. Dcp171778_344977. Travail-Emploi - Effectifs par catégorie socioprofessionnelle, hiérarchique, statut/contrats aidés et par versant de la fonction publique. Fonction publique française. Un article de Wikipédia, l'encyclopédie libre. Pour les autres articles nationaux ou selon les autres juridictions, voir fonction publique.

La fonction publique française est au service de l'administration. Elle comprend l'ensemble des fonctionnaires de France, soit[note 1] : 2,151 millions de fonctionnaires d'État, au 31 décembre 2007, selon l'Insee[1]. ou plus globalement 5,277 millions d'agents de la fonction publique, (fonctionnaires d'État inclus}, au [2], soit 22 % des emplois en France. ou, encore plus largement : 5,971 millions de personnes, au 31 décembre 2005, si l'on suit une approche économique, en ajoutant aux catégories ci-dessus (incluses), les ODAC, ou les personnels d'organismes privés assurant des missions de services publics et financés partiellement par le budget de l'État, comme les personnels de l'enseignement privé sous contrat ou des hôpitaux privés sous dotation globale[3].

Nombre d'agents de la fonction publique[modifier | modifier le code] 2,392 millions d'agents[15].

Innovazione tecnologica

Statistiche ISTAT. AgID | Agenda digitale italiana per l’Europa 2020. Tagliare gli sprechi, non i sorrisi. Che fine ha fatto il benessere organizzativo? Nei miei giri nelle amministrazioni pubbliche è un po' che vedo pochi sorrisi e molte facce scure e preoccupate. A furia di continue rincorse dei nostri candidati a chi taglia di più, certo le preoccupazioni di chi la PA deve continuare a farla funzionare ed è tenuto a erogare servizi non sono infondate, ma c'è anche un altro aspetto che oggi vorrei mettere in luce.

La sparizione da qualsiasi impegno e da qualsiasi discorso sull'amministrazione pubblica del tema del cosiddetto "benessere organizzativo", su cui pure ci eravamo impegnati negli anni passati. Avevamo scritto tanto, tanti ministri avevano emanato provvedimenti, leggi dello Stato ancora in vigore ne prescrivono la tutela e l'osservazione, ma nessuno se ne occupa più. O almeno "quasi" nessuno, infatti il tema mi viene sollecitato da due fatti in controtendenza.

Se passiamo ai risultati è sconfortante vedere che in quasi dieci anni la percezione di alcuni aspetti della vita nelle amministrazioni non è affatto migliorata.