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Femminismo

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FEMMINISMO. We_Can_Do_It!.jpg (JPEG Image, 1000 × 1294 pixels) - Scaled (77%) "Basta femminismo" la sfida delle ragazze Ma le madri insorgono "La vostra è ignoranza" COME la campagna Why we need feminism, «Perché abbiamo bosogno del femminismo». Tra i primi a capire l'importanza del fenomeno, sono due superblog creati da donne, The Daily Beast fondato da Tina Brown e The Huffington Post di Arianna Huffington. Il primo reagisce con un titolo sferzante rivolto alle giovani: «Voi non odiate il femminismo. Semplicemente non lo capite». La Huffington affida uno dei commenti di punta a Lynsi Freitag, scrittrice e militante per i diritti umani: «Quello che sta accadendo è importante. È frutto dell'ignoranza.

Ma questa è l'America di Hillary Clinton, Michelle Obama, Sheryl Sandberg (Facebook), quarantenni, cinquantenni, sessantenni all'apice del successo professionale. Tra le giovani, pesano anche degli scandali che fanno male, Time ricorda i casi di studentesse che in preda all'alcol hanno rapporti sessuali con compagni di università poi si pentono da sobrie, denunciano lo stupro, e la giustizia è sempre dalla loro parte.

Dal Nostro Corrispondente. Who Needs Feminism? Women Against Feminism. Women Against Feminism Thousands of photos since July 2013 Oct 3, 2017 / 77 notes 1. Click here to submit your picture2. Visit our Facebook page #womenagainstfeminism #feminism #antifeminism Sep 28, 2017 / 48 notes Sep 27, 2017 / 43 notes Sep 26, 2017 / 92 notes Feb 16, 2017 / 89 notes Jan 4, 2017 / 68 notes Jan 3, 2017 / 65 notes Nov 21, 2016 / 70 notes Sep 26, 2016 / 129 notes Sep 26, 2016 / 70 notes Jul 18, 2016 / 172 notes 1. Jun 24, 2016 / 95 notes Jun 24, 2016 / 92 notes Jun 23, 2016 / 104 notes Jun 23, 2016 / 98 notes Theme by Club Monaco u. Il progetto di Laura Bates contro il sessismo quotidiano - Minerva Online.

Everyday Sexism Project, un sito dove le donne denunciano episodi di sessismo di Giulietta Rovera Quel giorno di fine marzo del 2012 Laura Bates è particolarmente stanca: per strada uno sconosciuto le ha fatto proposte oscene, è stata palpeggiata sul bus e abbordata in un caffè. Quando ha protestato, si è sentita rispondere che il sessismo non è più un problema – che ormai le donne sono uguali agli uomini, e se non sanno accettare uno scherzo o un complimento è perché sono “frigide” e prive di sense of humour. Ma quel giorno è così esasperata che decide di reagire, ne parla alle amiche e scopre che sono in molte ad averne abbastanza di insinuazioni, tentativi di adescamento e peggio. E le viene un’idea: perché non creare un sito web dove le donne possono postare le loro esperienze di quotidiano sessismo?

Hanno diviso le ragazze in tre categorie: “frigide”, “zoccole” e “andrebbe violentata”. Il progetto Everyday Sexism. "Femminista perché", sul web la risposta italiana alle ragazze Usa. MICHELA Murgia è #femministaperché «puoi essere anche la donna d'acciaio che governa l'Europa, ma per qualcuno resti sempre una culona intrombabile, e perché nei posti competitivi la determinazione delle donne si chiama ancora arrivismo, quella degli uomini carattere». È stata lei a lanciare questo hashtag su twitter, #femministaperché, in risposta a #WomenAgainstFeminism, cioè a quelle ragazze che hanno scelto di postare su Facebook (con foto e frasi) il loro rifiuto dello storico movimento. La Rete è piena di roba inutile e insultante, quasi tutto si perde, invece #femministaperché è diventato una specie di sondaggio, non uno sfogo ma un modo pacato per dire. E per partecipare, dall'Italia, al dibattito che sta coinvolgendo (e dividendo) le donne.

Silvia Ballestra consiglia di rileggere "Padre padrone padreterno" di Joyce Lussu, mentre per Rosella Postorino «se una donna scrive una storia di famiglia parla di sentimenti, mentre un uomo ha scritto il grande romanzo (americano)». Pussy Riot: libere! Nadežda Tolokonniková, Maria Alëchina e Yekaterina Samucevic sono finalmente libere. In quella che già in molti hanno decretato come una delle immagini più belle e commoventi del 2014 postata su Twitter, Nadya (Nadežda) riabbraccia la figlia di 5 anni, Era. La notizia della scarcerazione delle Pussy Riot, il collettivo punk incriminato il 17 agosto 2012 per “teppismo e odio nei confronti della religione” a due anni di carcere per aver interpretato una preghiera anti-Putin nella cattedrale di Mosca, quella del Cristo Salvatore, era arrivata qualche settimana fa.

Il Parlamento russo, la Duma, ha infatti approvato il progetto d’amnistia promosso da Vladimir Putin. Lo stesso marito di Nadya, Pietr Verzilov, aveva postato su Twitter un messaggio riguardante le autorità penitenziarie che avrebbero promesso di fare di tutto per evitare “ritardi burocatrici”. Ma chi sono le Pussy Riot e che cosa hanno osato fare di tanto grave per essere deportate in un campo di lavoro in Siberia?

FEMMINICIDIO. Massacra di botte la convivente: arrestato 24enne - Repubblica.it. Spesso la teneva segregata in casa privandola di documenti, chiavi e cellulare. Ieri poi, al culmine di un litigio avvenuto per strada, l'ha massacrata di botte con calci e pugni. Lui, marocchino di 24 anni aveva cominciato quattro anni fa una relazione sentimentale con una donna sudamericana di 32, ma il rapporto, a causa della gelosia dell'uomo, era fin dall'inizio stato burrascoso. Numerosi gli interventi di polizia e carabinieri chiamati dai vicini spaventati dalle urla che sempre più spesso provenivano dall'appartamento in cui i due vivevano.

All'inizio di luglio la donna era dovuta andare in ospedale per farsi medicare dalle botte ricevute dal suo compagno; in quell'occasione era stata giudicata guaribile in 20 giorni. La settimana dopo, nel corso di un'altra violenta lite, a seguito della quale aveva espresso la volontà di denunciarlo, l'uomo, nel tentativo di dissuaderla, si era piantato il coltello nel braccio, lesione giudicata guaribile in 14 giorni. Se l'uomo vivesse un giorno da donna: il corto femminista fa discutere.