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Moda

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Untitled. b613cdf727b37f3f8ca79d7a3cdd602e08899f98. 11 Famous Artists Who Created Gorgeous "Vogue" Covers. Vogue Magazine Cover Archive. Vogue covers by artists: Dalí, Andy Warhol, Miró... | Miss at la Playa. Vogue has been a mirror of the art movements of each period since the first issue was published in 1892.Their commitment with arts has accompanied fashion on its pages, as there hasn’t been a single year without an artist collaboration, whether they were photographers, painters or sculptors.

Maybe the most known works are the photographs from genius such as Helmut Newton, Richard Avedon, Irving Penn, Henri Cartier-Bresson or Herb Ritts (in fact, Vogue was the first magazine to publish a photograph on a cover). But there’s also been great painters that created masterpieces for the cover of Vogue, such as Dalí, Miró, and Andy Warhol. During the first years of the magazine the most usual illustrators were Georges Lepape, Bonnie Cashin, Ethel Wright, Eduardo García Benito… Impeccable drawings that reflected the collections of the season, but also represented the art trends. The covers from the 20′s are inundated with the art-decó spirit, they are my favourites.

Ethel Wright, 1902 St. L'immagine di moda. La fotografia di moda è, nella sua definizione più semplice, un’immagine realizzata per fornire una descrizione di abiti e accessori da vendere. Non una forma di fotografia informativa ma un modo per catturare lo Zeitgeist, lo spirito del tempo, e aiutare a suggerire cosa sia desiderabile. Se volessimo paragonare tra loro due foto di moda, anche se distanti tra loro centinaia di anni, noteremmo che parlano entrambe di uno stile di vita. La posa, l’abbigliamento non esprimono uno stato mentale, ma lo plasmano.

Talvolta, le immagini di moda ci appaiono velate e di non facile riconoscimento, altre volte si palesano al nostro sguardo sulle pagine delle riviste patinate o sui cartelloni pubblicitari nelle metropoli, costituendo così il decoro delle nostre città, occupando con forza e determinazione l’immaginario di ciascuno di noi.

Ci appartengono, ma allo stesso tempo sono globali e universali, omologando gusti e tendenze. La fotografia di moda nasce per essere consumata velocemente. Le prime riviste di moda in Italia. Frutto di un'idea di Caterina Lattanzi, il Corriere delle dame non era solo moda ed è proprio a questa caratteristica che fu, probabilmente, legato il suo successo. Moda, certo, ma anche politica, cultura, attualità ebbero un posto fra le sue pagine. Nata e vissuta in un periodo turbolento per la storia italiana, dal 1804 al 1874, la rivista non mancò di registrarne ogni sfumatura.

Gli articoli di letteratura, arte, attualità, già comparsi nelle altre riviste, non avevano niente a che vedere con quelli del Corriere, che ebbe per tutto il corso della sua storia un carattere spiccatamente ideologico. L'impostazione filo-rivoluzionaria data fin da subito alla rivista dalla sua fondatrice, sulla scia soprattutto dell'entusiasmo per una Milano libera dalla dominazione straniera, fece sì che moda e politica, moda e contemporaneità, formassero in essa un cortocircuito.

Vogue covers by artists: Dalí, Andy Warhol, Miró... | Miss at la Playa. Vogue Cover Averages - the goggles do nothing. One of the projects I’m working on is a computational analysis of a long-running American fashion magazine, Vogue. First published in 1892, there are over 2,700 issues and 440,000 individual pages in this corpus. This kind of scale makes traditional ‘close reading’ time-consuming — both the textual and the visual richness of the magazine can overwhelm you. So I’m working on a few different ways to visualize continuity and change over time in this archive.

One approach is to see how the covers of the magazine have developed. Of course, with nearly 3,000 covers in the collection, we need to do some reduction in scope to get any sense of visual progression — our monitors aren’t large enough to look at all the covers at once! Although this visualization was inspired by the work of Lev Manovich (CUNY), I should point out that this is a small-scale, hand-crafted graphic with substantial amount of manual labor.

11 Famous Artists Who Created Gorgeous "Vogue" Covers. Surrealismo. È il mondo allegorico e misterico dei Surrealismo, quello da cui Steven Meisel ha preso ispirazione per il servizio di copertina del numero di febbraio 2012 di Vogue Italia. Un plot immaginario che si nutre di simboli e chiaroscuri dai risvolti inquietanti e ironici, di una rappresentazione speculare e metamorfica, una Wunderkammer intessuta di imprestiti psicanalitici e di una valenza onirica nebulosa e radiante, enigmatica e freddamente sofisticata. Gli anni 30 del Novecento, quelli in cui il movimento Surrealista raggiunge l'apice della propria parabola, sono un periodo storico straordinariamente fervido di invenzione e sperimentazione artistica, ma anche denso di presagi oscuri e di derive che in breve riveleranno la loro portata esplosiva e fatale. Marie-Laure de Noailles, la vicomtesse du bizarre, la viscontessa Medusa mecenate e egeria del milieu surrealista, scriveva in Cires perdues, "Se dormissi, potrei avere dei sogni…. 199 5 2 Google +0.

Questo accade quando l’Arte incontra la Moda: DALI’ PER VOGUE | dresscodesisters. 29 maggio 2012, ore 10:21, postato da GiuliaAnnicchiarico “Ho sempre visto quello che gli altri non vedevano; e quello che vedevano loro io non lo vedevo.” S.Dalì Ieri ho scovato queste bellissime illustrazioni, fatte da Salvador Dalì nei primi anni ’40 per tre cover di Vogue, all’interno della mostra dedicata al grande artista presso il Vittoriano di Roma. Sono bellissime, incantano gli occhi, impossibile non condividere! VOGUE: Breve storia di una bibbia della moda | dresscodesisters. 2 giugno 2012, ore 13:29, postato da GiuliaAnnicchiarico Qualche giorno fà ho potuto ammirare e fotografare le illustrazioni fatte da Salvador Dalì, per la rivista Vogue ( vedi Questo accade quando l’Arte incontra la Moda: DALI’ PER VOGUE ) nei primi anni ’40.

Allora mi è venuta voglia di conoscere meglio la storia di quella che, ancora oggi, è una delle più autorevoli ed influenti riviste di moda. Quando Arthur Baldwin Turnure la fondò nel 1892, Vogue era una piccola rivista settimanale rivolta all’alta società newyorkese. Fu il giovane avvocato ed editore Condè Nast a darle una svolta quando la rilevò alla morte di Turnure nel 1909, aggiungendo colore, pubblicità e articoli sulla società e sulla moda. Nast la convertì in una pubblicazione quindicinale e lanciò le edizione inglesi, francesi e spagnola. Moda erano da sempre state una caratteristica peculiare di Vogue , ma Nast decise di ravvivare i servizi di moda con attrici e bellezze pronte a giocare con la telecamera. Giornalismo di moda. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il giornalismo di moda si sviluppa in Francia a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, inizialmente tra le élite europee nobili e borghesi, in seguito anche tra i ceti medi.

Specchio di un'epoca caratterizzata da grandi cambiamenti socio-culturali, questo nuovo genere giornalistico è veicolato alle persone anche grazie allo sviluppo dei mezzi di comunicazione, capaci di raggiungere una vastità di pubblico impensabile nei decenni precedenti. Si tratta di un nuovo modello comunicativo, nel quale l'informazione e la cronaca si accompagnano a testi più leggeri, di argomento artistico e culturale. Ma, soprattutto, di moda. L'apparato testuale viene quindi affiancato da immagini indispensabili per raccontare le evoluzioni del gusto e del costume, aggiornando i lettori - ma più spesso si parla di lettrici - sui repentini cambiamenti delle mode cittadine. Moda e società[modifica | modifica wikitesto] The Lady's Magazine, una copertina del 1792.

Vogue (periodico) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. L'edizione statunitense della rivista, edita in lingua inglese, è diretta dalla giornalista britannica Anna Wintour. Vogue è edito in altre 18 edizioni nazionali per complessive 14 lingue: oltre all'inglese (Australia, India e Regno Unito) figurano spagnolo (Messico e Spagna), portoghese (Brasile e Portogallo), cinese, tedesco, giapponese, coreano, francese, italiano, neerlandese, russo, thailandese, turco e ucraino. "Fronte Del Libro" (FDL): contiene principalmente articoli e notizie di moda, oltre a una sezione dedicata alla cultura e a rubriche che si occupano di: cibo, salute, bellezza e fitness. In questa sezione si trovano anche due rubriche molto seguite: Vita con André scritta dall'esperto di moda André Leon Talley e Appunti di Norwich, scritto dal cronista mondano ed editor, William Norwich.

"Pozzo" o Centro Del Libro (CDL): alterna moda e interviste a stilisti, artisti e personaggi celebri. Le principali aree tematiche sono: Quadri d'arte. Come un arcobaleno nel cielo, l’estate si accende di colori: sui tessuti, e su di noi, si materializzano stampati oltremodo pittorici. Pennellate o spruzzi di bombolette spray contagiano la moda, invadendo una città mentale non solo rossa come il cielo, ma anche gialla, verde o turchese, con il grigio e le polveri ad accoglierli, sullo sfondo che si fa metropolitano, pur se a trama camouflage. Aree compositive nei chiaroscuri di Mary Katrantzou, forti contrasti a creare giochi ottici: simmetrie indossate a titolo cromatico, asimmetrie sfoggiate a titolo sinfonico. Immaginiamole su un’odierna Grace Slick, vocalist dei Jefferson Airplane e icona del rock più psichedelico, le pennellate che abitano i modelli di Basso-Brooke: tocchi che ricordano il passaggio tra simbolismo e astrazione, tra alcune tele di Kandinsky e il nostro guardaroba.

Più vicino all’estetica del costruttivismo russo, l’abito Aquascutum, la cui libertà cromati a intesse grafiche armonie. 92 0 0 Google +0. Surrealismo. Tutte a rappresentare l’estetica del marchio. Surrealismo & british style per una recente collezione uomo di Rossella Jardini, direttore creativo che filtra la Moschino ironia con omaggio a Magritte: bombetta, ombrello & frack su t-shirt in cotone, piccole rose-decoro sui gessati, giacche con stampe trompe d'oeil. Sbriglia la sua vena surreale Jean Paul Gaultier, nei panni di costumista, quando si fa artefice dei fiabeschi e molto gotici personaggi de Il quinto elemento di Luc Besson. E ancora moda… Gli enormi bottoni o le farfalle che decorano giacche, abiti e cappotti dell’inverno 2007-08 di Benjamin Cho: mani applicate sulle spalle degli abiti fingono di reggere, come se fosse una borsa, il miniabito che s’indossa. Sono surrealiste le camicie e le gonne con mani applicate e gli abiti con secondo abitino alla Alice cucito sul davanti, firmati Rei Kawakubo.

Influenze del Surrealismo nella moda: il caso di Elsa Schiaparelli | An inspiring issue. Di Eglantine Quando lessi L’altra metà dell’avanguardia di Lea Vergine, mi resi conto di quanto per le avanguardie siano state fondamentali straordinarie figure femminili “sperimentatrici geniali, infaticabili promotrici della cultura..Partigiane. Allogene e meteche…Molte di esse ebree, altre omosessuali, altre ancora non estranee al mondo della pazzia per aver attraversato la pazzia del mondo: tutte le devianze insieme hanno fruttato una somma di eccellenti eversioni.

Qui non c’è posto per stucchevoli madrigali o per leziose semplicerie di collegio; qui è palese una forza squassante, ragione di schianti e di esaltazioni. Il che sta a significare il vigore di una posizione rivoluzionaria e non rivoltosa che ha innovato, con pienezza di autocoscienza”. Un simile impatto dovette averlo la figura di Elsa Schiaparelli nel mondo della moda.

A New York incontrò e frequentò i protagonisti dell’avanguardia dadaista come Man Ray e Duchamp. Like this: Like Loading... Moda in “Enciclopedia delle scienze sociali” Moda Enciclopedia delle scienze sociali (1996) di Ann-Mari Sellerberg Moda sommario: 1. Introduzione. 2. 1. La parola 'moda' viene dal latino modus, cioè modo, foggia, ma anche 'giusta ', e infatti è sempre stato considerato 'moda' ciò che viene percepito come adeguato, giusto e opportuno in un determinato momento e in un certo luogo, in situazioni e in epoche diverse. 2. Per comprendere il fenomeno della moda conviene osservarne soprattutto il contenuto simbolico. 3. La dinamica della moda agisce ovunque, ma il suo significato sociale è molto diverso a seconda del tipo di società in cui opera. 4. A) Teorie della moda come differenziazione socialeMolti studiosi hanno indicato il punto di partenza della dinamica della moda nella stratificazione della società in classi.

Le teorie di Laver sul rapporto moda-società sono alla base dello studio di Geoffrey Squire sull'abbigliamento europeo nel periodo dal 1960 al 1970. 5. 6. Bibliografia.