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Civiltà micenea. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Civiltà micenea

Principali siti archeologici micenei Per civiltà micenea, o epoca micenea, si intende l'età del bronzo della Grecia continentale, con particolare riferimento al periodo Tardo Elladico (TE in italiano; Myc o LH = Late Helladic in lingua inglese). L'espressione, che si riferisce alla città di Micene, fu coniata da Heinrich Schliemann nel suo libro Mycenae, del 1878 e, successivamente, utilizzata dai principali studiosi dell'Egeo del Bronzo, ha guadagnato subito importanza.

All'espressione "civiltà micenea" si tende più di recente a preferire "epoca micenea" e civiltà egea, in quanto le scoperte che seguirono hanno reso evidente che Micene non ne fu il centro principale ai suoi primi stadi né, forse, in qualsiasi periodo, e di conseguenza è ora di uso più comune adottare un titolo geografico più ampio.[1] Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto] Micene. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Micene

Coordinate: Tirinto. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Tirinto

Coordinate: 37°36′02″N 22°47′54″E / 37.600556°N 22.798333°E37.600556; 22.798333 (Mappa) Fa parte dell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Della città restano soltanto alcuni resti archeologici: le mura e le rovine del Palazzo reale, scoperto da Heinrich Schliemann e Christos Tsountas nel 1884-1885, anche se già nel 1831 si effettuarono i primi scavi per opera di Thiersh.[1] La cinta muraria fu rifatta, ampliata per ben tre volte e furono incrementati i magazzini e grazie a due gallerie sotterranee non mancò l'approvvigionamento idrico per le mura.

È stata portata alla luce anche una necropoli di tombe a camera arricchite da corredi di ceramica. Sparta. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Sparta

Resti della polis di Sparta La polis di Sparta fu uno dei maggiori centri dell'antica Grecia per il suo formidabile esercito rimasto tuttora famoso. Mar Egeo. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Mar Egeo

Il mar Egeo (in greco: Αιγαίο Πέλαγος, Egeo Pelagos, [eˈʝeo ˈpelaɣos], in turco: Ege Denizi) è un mare del mar Mediterraneo situato tra la parte meridionale della penisola balcanica e quella occidentale dell'Anatolia. A nordest è connesso con il mar di Marmara e quindi con il mar Nero attraverso lo stretto dei Dardanelli ed il Bosforo. Le isole egee si trovano al suo interno, mentre viene delimitato a sud dalle isole di Creta e Rodi. Porta dei Leoni. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Porta dei Leoni

La Porta dei Leoni di Micene La Porta dei Leoni è l'entrata monumentale della rocca di Micene in Argolide. La porta dei leoni era l’accesso principale alla città, così detta per le decorazioni sul triangolo di scarico con due leoni simmetricamente disposti ai lati di una colonna. Risale al 1300 a.C. circa, e fa parte del sistema di fortificazioni delle mura ciclopiche. Non venne mai sepolta, anzi indicava il luogo dei resti di Micene quando l'archeologo tedesco Heinrich Schliemann scavò con successo la rocca e la necropoli. La Porta è famosa per il massiccio architrave sormontato da una grande lastra triangolare con due leoni (o leonesse) affiancati in piedi sulle zampe anteriori ai lati di una colonna, motivo che si ritrova anche nei sigilli micenei. Agamennone. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Agamennone

Origini[modifica | modifica wikitesto] Secondo la tradizione più accettata, Agamennone era figlio di Atreo e di Erope e fratello maggiore di Menelao e Anassibia.[1][2] Suo padre prese in moglie Erope dopo che la sua prima consorte, Cleola, era morta dando alla luce un figlio malato, Plistene.[3] Agamennone dichiarò guerra a Tantalo, re di Pisa e figlio di suo zio Brotea; lo uccise in battaglia e poi sposò con la forza la sua vedova Clitemnestra.

La Guerra di Troia[modifica | modifica wikitesto] Agamennone era il comandante in capo dei greci durante la guerra di Troia. Agamennone era un degno rappresentante di autorità reale. Era aveva salvaguardato Agamennone dalla violenta tempesta che aveva devastato molti dei vascelli greci mentre facevano rotta verso casa e spinse Menelao fino in Egitto. Tesoro di Atreo. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Tesoro di Atreo

L'interno del Tesoro di Atreo L'ingresso della tomba a tholos. Lineare B. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Lineare B

Iscrizione in Lineare B su una tavoletta da Pylos La Lineare B è un sistema di scrittura utilizzato dai micenei per denotare graficamente la loro lingua, risultata essere una forma arcaica della lingua greca. Thòlos. Mégaron. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Mégaron

Il megaron (da Μέγαρον, voce neutra pregnante del vocabolario greco ma di probabile derivazione semitica) designa l'unità architettonica che funge da fulcro della realtà palaziale minoica e soprattutto micenea. Il megaron principale è composto di un unico locale generalmente di dimensioni rilevanti, in cui il sovrano riceveva gli ospiti, consumava i banchetti rituali e ascoltava le rappresentazioni aedico-rapsodiche ad uso privato. Quando un nobile entrava si trovava davanti ad un immenso fuoco, eskare, e si intravedeva oltre il re pastore, wanax, questo dava un'immagine del re come una rappresentazione terrena del dio fuoco. Acropoli. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. L'acropoli è un termine (derivato dal greco ἄκρος "akros", alto, πὸλις "polis", città) che originariamente indicava la parte più alta della polis greca.

Anax. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Wanax (ϝάναξ) e anax (ἄναξ; tema anakt-) indica in greco antico "colui che comanda, dominatore, signore". Il confronto con l'altro termine impiegato dai Greci per indicare il re, basileus (βασιλεύς) fa pensare che anax designasse in origine un'autorità superiore al basileus stesso, una sorta di "re supremo", "re dei re". Diffusione[modifica | modifica wikitesto] Iscrizione arcaica di "Wanakti" su un frammento di ceramica Il termine wanax è presente già in miceneo con la forma wa.na.ka, mentre basileus è attestato come qa.si.re.u, che sembra indicare un funzionario di rango inferiore nella gerarchia reale; in Omero anax sembra un titolo arcaico usato per gli eroi e gli dei dei tempi antichi piuttosto che per i sovrani dell'età contemporanea.

Il termine anax è attribuito, in particolare, ad Agamennone e a Priamo, sovrani che esercitavano il loro potere su altri re locali a loro collegati. La teoria di Jean-Pierre Vernant[modifica | modifica wikitesto] Architettura micenea. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. L'architettura micenea si è sviluppata in Grecia nell'ambito della civiltà micenea, successivamente alla fioritura della minoica (circa 1500-1100 a.C.).

Fu scoperta a partire dagli scavi di Schliemann a Micene nel 1876. Micene[modifica | modifica wikitesto] Cratere (vaso) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il cratere (κρατήρ, plurale κράτηρες, kràteres; dal verbo greco κεράννυμι, "mischiare") era un grande vaso utilizzato per mescolare vino e acqua nel simposio greco. Nel corso del banchetto i crateri venivano posti al centro della stanza e venivano riempiti di vino, a cui veniva aggiunta acqua per diluirlo ed abbassare il contenuto alcolico. La distinzione che si effettua tra il lebes o dinos a fondo tondeggiante e il cratere dotato di piede è una convenzione moderna. Presenta un corpo tondeggiante, con corte anse per il trasporto e una larga imboccatura.

Zeus. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Statua nota come il Giove di Smirne. Poseidone. Demetra. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il culto e i titoli di Demetra[modifica | modifica wikitesto] Secondo il retore ateniese Isocrate, i più grandi doni di Demetra all'umanità furono i cereali (il cui nome deriva dal nome latino di Demetra, "Cerere"), che hanno reso l'uomo diverso dagli animali selvatici e i Misteri, che gli hanno consentito di coltivare speranze più elevate per la vita terrena e per ciò che dopo la vita verrà.[2]