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Medioevo

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Trotula, il medico donna che incantò l’Europa del Medioevo. Dicono che sia stata la prima ginecologa della storia, dicono che in realtà fosse un uomo, dicono persino che non sia mai esistita. Di Trotula De Ruggiero si è scritto ma anche fantasticato parecchio perché è andata troppo fuori da ogni schema per apparire reale a chi pensa che la vita sia un treno in corsa su tracciati ben definiti e immodificabili. Siamo nell’XI secolo, Trotula ha studiato più libri di quanti ne avessero mai letti gran parte di tutti gli uomini della sua città, Salerno.

Frequenta la Scuola Medica - un crocevia di saperi, la prima istituzione medica d’Europa - ed è una delle poche donne ammesse nella Scuola, l’unica ad aver lasciato traccia della sua opera. Un romanzo appena pubblicato dopo un’accurata ricerca storica ricostruisce il suo coraggio e la sua battaglia con precisione ma anche con la semplicità narrativa necessaria per rendere scorrevole la lettura. Non solo. Donne nella scienza | Biografia | Trotula De Ruggiero | Protagoniste di ieri. “Vi dico di una donna filosofa di nome Trotula che visse a lungo e fu assai bella in gioventù e dalla quale i medici traggono grande autorità e utili insegnamenti sulla natura delle donne” (B. Thomasset) Premessa Nella vita di Trotula (nota anche come Trotta, Troctula, Trocta) De Ruggiero si fondono storia e leggenda tanto che risulta difficile tracciarne un quadro biografico preciso. La grande fama che da subito circondò la sua figura la rese infatti personaggio letterario prima ancora che reale.

Vita Fu la più famosa delle Mulieres Salernitanae, le Dame della Scuola Medica di Salerno, dove la scienziata studiò e insegnò. Trotula proveniva dalla nobile famiglia dei De Ruggiero, famosa per la donazione di parte dei suoi beni per la costruzione del Duomo di Salerno. Opere De passionibus mulierum o Trotula maior È il lavoro più famoso di Trotula, trascritto per quattro secoli e tradotto in numerose lingue, edito a stampa nel 1544 da George Krant. De ornatu mulierum o Trotula minor La fama. Trotula de Ruggiero. I dettagli della vita di Trotula sono sconosciuti. Di lei si sa che visse attorno al 1050 a Salerno, città aperta agli scambi economici e culturali con tutto il Mediterraneo, uno dei luoghi più vitali del mondo allora conosciuto. Discendeva dall'antico casato dei “de Ruggiero” e , come membro della nobiltà, ebbe la possibilità di frequentare le scuole superiori e di specializzarsi in medicina. Non ci sono testimonianze dirette dei suoi studi, ma diverse annotazioni si riferiscono a lei in tal senso.

Sposò il medico Giovanni Plateario da cui ebbe due figli che continuarono l'attività dei genitori. La Scuola Medica di Salerno fu il primo Centro di Cultura non controllato dalla Chiesa e divenne talmente rinomata da essere considerata la prima università d'Europa. Le sue conoscenze in campo ginecologico furono eccezionali e molte donne ricorrevano alle sue cure. I due testi erano scritti in latino medievale, una lingua diffusa in tutta l'Europa. “Trotula”: una donna, la medicina e il Medioevo nel romanzo di Paola Presciuttini - ChronicaLibri.

Giorgia Sbuelz ROMA – Nei primi decenni dell’anno Mille, la città di Salerno conobbe uno splendore economico e culturale come pochi territori italici ebbero la fortuna di sperimentare. Nel grembo del suo golfo venivano raccolte le menti più brillanti dell’epoca: intelletti che spiccavano nelle scienze matematiche e filosofiche e che molto concorsero allo sviluppo della moderna medicina. Qui visse e operò Dama Trotula De Ruggiero, nobildonna dall’eccezionale perspicacia mentale e di fortissima volontà, a cui va il merito di aver elevato la ginecologia e l’ostetricia a disciplina medica, affrancandola dall’appannaggio esclusivo di levatrici e mammane, e sollevando la coltre di superstizione che aleggiava intorno al misterioso momento della nascita di una nuova vita.

Speranza svanita, ma che non avvilisce la donna, che prosegue anzi nelle sue ricerche con un’apertura mentale che al tempo la fa apparire come superba e irriverente. Mi piace: Mi piace Caricamento... Correlati 13 luglio 2018. Www.letteraturaalfemminile.it Donne nel Medioevo, Trotula. In primo luogo vi dico che una donna filosofa di nome Trotula, che visse a lungo e che fu assai bella in gioventù e dalla quale i medici ignoranti traggono grande autorità ed utili insegnamenti, ci svela una parte della natura delle donne. Una parte può svelarla come la provava in sé; l’altra perché, essendo donna, tutte le donne rivelavano più volentieri a lei che non a un uomo ogni loro segreto pensiero e le aprivano la loro natura.1 La figura di Trotula (diminutivo di Trota, da Trocta o Trota o Trotta, nome assai diffuso in età medievale nell’Italia meridionale), è storica, non leggendaria, nonostante spesso, soprattutto da parte maschile, si sia dubitato della sua esistenza, e talvolta sia stata ritenuta anche uomo (Trottus o Eros); dama effettivamente vissuta nell’ XI (secondo alcuni XII) secolo, fu la prima donna medico della storia.

Binomie lamion lamium azerai vaccina deus deus sabaoth Benedictus qui venit in nomine Domini, osanna in excelsis. Francesca Santucci 1) [C. F. P. Articolo 'Trotula, una storia ritrovata' | Rivista telematica di percorsi per l'integrazione. Mi sono imbattuta in lei la prima volta molti anni fa, quando studiavo per la specializzazione. Mi è tornata in mente in quest'ultimo periodo,che non è un momento storico particolarmente felice per le donne... vessate, sfruttate, uccise con agghiacciante frequenza, per lo più da familiari o ex che non ne accettano le scelte; catalizzatrici delle frustrazioni, delle violenze, della immaturità emotiva dei loro compagni, occupano le cronache per le loro tragiche vicende. La scuola di Salerno fu dunque la prima e più importante istituzione medica d'Europa nel Medioevo, il primo centro di cultura non controllato dalla Chiesa:era aperta quindi anche alle donne,che frequentavano sia come studentesse che come insegnanti, e Trotula fu tra queste, come si diceva allora una "magistra".

Sentite poi una ricetta per la depilazione riservata alle nobildonne:"Ed ecco un balsamo per le nobildonne,che depila,rende fine la pelle e toglie le macchie. 850143 1193524. I cosmetici velenosi del Medioevo. Una donna medievale. I cosmetici dell’epoca erano altamente tossici I cosmetici medievali erano realizzati con sostanze talmente pericolose per la salute, da contribuire in larga misura alla morte prematura delle donne che ne facevano un uso frequente. Qualche tempo fa, un’accurata analisi chimica dei resti di persone sepolte in un cimitero medievale del Cremlino, ha dimostrato che i corpi delle donne di quei tempi contenevano grandi quantità di mercurio e piombo, metalli altamente tossici, costituenti essenziali dei cosmetici dell’epoca.

I prodotti medievali per il maquillage erano in pratica molto simili alle vernici ed oltre ad esagerate concentazioni di piombo, contenevano anche quantità troppo elevate di mercurio, zinco, rame, bario e arsenico, elementi in grado di provocare danni irrimediabili alla salute. Corpo e igiene nell'Occidente medievale - Perini Journal. Il concetto di igiene si è evoluto in funzione dell'idea che le persone potevano avere del proprio corpo.

La pratica della pulizia personale è cambiata con le trasformazioni che si sono avute in ambito religioso, nei rapporti sociali, nelle ideologie e nelle conoscenze mediche che nei vari periodi storici hanno segnato lo sviluppo della civilizzazione. Nico Zardo Nella Grecia classica il bagno fu considerato un completamento dell'attività atletica: doveva essere preso con acqua fredda e rapidamente, per dare energia più che ristoro. I Romani dei tempi arcaici solevano lavarsi tutte le mattine le braccia e le gambe e, ogni nove giorni, in occasione del giorno di mercato, il resto del corpo. Con il Medioevo le abitudini igieniche cambiano sostanzialmente. La caduta dell'Impero romano e la decadenza delle opere preposte al rifornimento idrico della città mettono in crisi l'utilizzo degli impianti termali. Regimen Sanitatis Salernitanum Le Locande di Erasmo 1. 2. 3. 4. 5. 6. - 8. 7. 9. 10.