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Classe Capovolta

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Classe capovolta: ecco quali sono i pilastri. Di Maurizio Maglioni* Il modello trasmissivo – ripetitivo si dimostra ogni giorno sempre più inadeguato alla formazione umana delle giovani generazioni del XXI secolo. La scuola italiana, in particolare è fanalino di coda in Europa per abbandoni scolastici, resta impassibile in testa alla classifica dei paesi con la più alta percentuale di NEET e con la più bassa percentuale di laureati d’Europa.(1) In questi primi anni di esperienza della nostra associazione di insegnanti capovolti, ci siamo accorti che la soluzione al problema esiste ed è facilmente praticabile: basta abbandonare gli stereotipi educativi coercitivi con i quali siamo stati formati noi adulti ed applicare semplicemente quello che le scienze pedagogiche ripetono da decenni, completamente inascoltate.

Il metodo della classe capovolta propone di preparare a casa gli alunni, prima di affrontare ogni tema curriculare, con video e letture che l’insegnante rende disponibili sul proprio sito. *Presidente Associazione Flipnet. Avanguardie Educative - Flipped classroom (La classe capovolta) L’idea-base della «flipped classroom» è che la lezione diventa compito a casa mentre il tempo in classe è usato per attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori. In questo contesto, il docente non assume il ruolo di attore protagonista, diventa piuttosto una sorta di facilitatore, il regista dell’azione didattica. Nel tempo a casa viene fatto largo uso di video e altre risorse digitali come contenuti da studiare, mentre in classe gli studenti sperimentano, collaborano, svolgono attività laboratoriali. A tutti gli effetti il «flipping» è una metodologia didattica da usare in modo fluido e flessibile, a prescindere dalla disciplina o dal tipo di classe. È importante che il tempo ‘guadagnato’ in classe grazie al flipping venga usato in maniera ottimale e che le risorse utilizzate dallo studente nel tempo a casa siano di qualità elevata, oltre ad essere calibrate sul livello di conoscenza fino a quel momento raggiunto dal giovane.

Capovolgere la primaria. Un insegnante capovolto è un esploratore alla ricerca di nuovi territori, che guarda avanti portando con sé uno zaino dove ha messo tanti elementi della storia della pedagogia, la conoscenza delle nuove tecnologie, tanta curiosità e voglia di innovare, un bel po’ di creatività, ma quella ai docenti della scuola primaria non manca, e soprattutto la voglia di mettersi in gioco e rivoluzionare il proprio modo di insegnare. I primi passi vanno fatti su noi stessi: dobbiamo conoscere il metodo della flipped classroom, ampliare le nostre capacità di gestione dei gruppi, le abilità relazionali e l’empatia, lavorare sulla comunicazione, anche quella che avviene attraverso gli strumenti digitali, conoscere le metodologie didattiche innovative che affondano le loro radici nella storia della pedagogia.

A questo punto siamo pronti a «capovolgerci», vediamo con quali strumenti. La classe virtuale è il luogo della condivisione della flipped classroom. Flipnet | Eventi e formazione sulle didattiche attive, creative, inclusive, cooperative e capovolte | Ente accreditato MIUR per la formazione dei docenti. Flipped classroom repository - raccolta di unità di apprendimento liberamente condivise dagli insegnanti. La classe capovolta. FLIPPED #1. La flipped classroom non è una moda! | docentiattenti. Il fatto che ultimamente se ne parli così tanto potrebbe indurre a pensare che si tratti solo di una delle stravaganti tendenze in ambito educativo che di tanto in tanto approdano qui da qualche paese straniero dove – peraltro – il sistema scolastico risulta profondamente diverso dal nostro come altrettanto diversa è la società e le persone che la compongono.

Ebbene, questa volta non è così! E’ vero, la flipped classroom viene dall’America, dagli Stati Uniti per la precisione, e l’hanno “inventata” una decina di anni fa due insegnanti di chimica di un liceo del Colorado, Jonathan Bergmann e Aaron Sams. Preoccupati dall’alto tasso di assenteismo tra i loro alunni, ma soprattutto stanchi del tradizionale ciclo “lezione frontale + verifica” ripetuto monotonamente nelle loro classi – peraltro con una materia notoriamente poco “seducente” come la chimica – Sams e Bergmann si sono interrogati su come “vivacizzare” le proprie lezioni e rendere più attivi e partecipi i propri studenti. Mi piace: Classi a testa in giù: 9 consigli per capovolgere la scuola. L’innovazione a scuola spesso nasce da un’esigenza concreta.

Raramente un insegnante si sveglia la mattina con in testa un’idea geniale che rivoluzioni il modo d’insegnare; la maggior parte delle volte si deve risolvere un problema, e la sua soluzione, apparentemente banale, diventa una di quelle cose che ci fanno esclamare: “Perché non c’avevamo pensato prima?! “. La flipped classroom è una di quelle cose. Talmente semplice, talmente immediata da essere geniale. Per chi non lo sapesse, la “classe rovesciata” o “classe capovolta” è nata negli Stati Uniti circa sette anni fa, grazie all’iniziativa di due docenti di scienze e chimica: Jonathan Bergmann e Aaron Sams.

Jonathan ed Aaron non insegnano in un grande campus, ma in una high school in Colorado. Una piccola realtà rurale, niente di apparentemente sfavillante in termini di risorse ed utenza. Jon ed Aaron si resero subito conto del potenziale di questo nuovo modo d’insegnare, e forse dovremmo rendercene conto anche noi. Funziona!