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Carbone e gas naturali - 3c

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Energia. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Energia

La parola italiana "energia" non è direttamente derivata dal latino, ma è ripresa nel XV secolo dal francese "énergie".[4] «In Francia énergie è usato dal XV secolo nel senso di "forza in azione", con vocabolo direttamente derivato dal latino, mai con significato fisico. In Inghilterra nel 1599 energy è sinonimo di "forza o vigore di espressione". ... Thomas Young è il primo ad usare, nel 1807, il termine energy in senso moderno»[5] Unità di misura[modifica | modifica wikitesto] L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale per l'energia è il joule (simbolo: J);[1] in termini di unità fondamentali del SI, 1 J è pari a 1 kg·m2·s−2. A seconda dell'ambito, altre unità di misura sono adottate per misurare l'energia: elettronvolt = 1,602 176 46 × 10−19 Jcaloria = 4,186 799 940 9 JBritish thermal unit (BTU) = 1 055,06 Jkilowattora = 3,6 × 106 J Importanza fisica[modifica | modifica wikitesto] Energie non rinnovabili.

Gas naturale. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Gas naturale

Estrazione mondiale di gas naturale in metri cubi all'anno In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in giacimenti di gas naturale. Viene però anche prodotto dai processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude), nelle discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali. Viene infine liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica. Composizione chimica e potere energetico[modifica | modifica wikitesto] Composizione chimica[modifica | modifica wikitesto] Il principale componente del gas naturale è il metano (CH4), la più piccola e leggera fra le molecole degli idrocarburi.

Sono sempre presenti modeste percentuali di gas diversi dagli idrocarburi, ad esempio anidride carbonica (CO2), azoto, ossigeno (in tracce), gas nobili e solfuro di idrogeno (H2S). Potere energetico[modifica | modifica wikitesto] Più precisamente si ha: Eni. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Eni

Presente in circa 90 paesi con più di 78.000 dipendenti nel 2013 sotto il simbolo del Cane a sei zampe, l'Eni è attiva nei settori del petrolio, del gas naturale, della petrolchimica, della produzione di energia elettrica, dell'ingegneria e costruzioni. È il sesto gruppo petrolifero mondiale per giro d'affari, dietro a Exxon Mobil, Shell, BP, Total e Chevron. Il 5 aprile 2008 la rivista Forbes pubblica una classifica sui maggiori 2.000 gruppi a livello mondiale dove l'Eni si classifica al 38º posto, prima tra le aziende italiane. Secondo la classifica Fortune 500 del 2013 è la prima azienda italiana e 22ª nel mondo per fatturato[1]. È quotata alla Borsa di Milano e al New York Stock Exchange (NYSE). Con l'acquisizione, nel febbraio 2006, di Snamprogetti da parte della Saipem, azienda controllata dall'Eni, quest'ultima costituisce un nuovo leader mondiale nei servizi petroliferi per le attività offshore e onshore.

Impatto ambientale. Carbone. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Carbone

Il carbone (o carbon fossile) è un combustibile fossile o roccia sedimentaria estratto da miniere sotterranee, a cielo aperto o prodotto artificialmente. La formazione del carbone risale a circa 300 milioni di anni fa, quando un clima caldo ed umido ed un'elevata concentrazione di CO2 favorirono la crescita di alberi giganti: la loro morte (favorita da inondazioni) e la successiva degradazione, assistita da funghi e batteri, hanno portato a quelli che conosciamo come carboni fossili.

È un combustibile pronto all'uso, formatosi entro rocce sedimentarie di color nero o bruno scuro; composto principalmente da carbonio, tracce di idrocarburi, oltre a vari altri minerali accessori assortiti, compresi alcuni a base di zolfo. Esistono vari metodi di analisi per caratterizzarlo. Dal carbone si può ottenere il carbone attivo usato in chimica. Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Problema dell' esaurimento. Questione Ucraina. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Questione Ucraina

La crisi del gas del 2006 indica la tensione sussistente fra Russia e Ucraina, vertente sul prezzo del gas che la prima vende alla seconda. La crisi ha importanti riflessi sull'economia europea, poiché attraverso l'Ucraina passa il gasdotto che alimenta, tra gli altri, Italia, Ungheria, Austria e Repubblica Ceca. Già altre volte Russia e Ucraina hanno affrontato crisi simili, a partire dal 1993, quando l'Ucraina non pagò le forniture di gas. Negli anni successivi la questione del gas è sempre stata risolta a favore della Russia, che ha sempre ottenuto il denaro reclamato, anche perché appoggiava il governo ucraino in carica.

Tuttavia, con la vittoria di Viktor Juščenko, inviso al Cremlino durante le elezioni presidenziali del 26 dicembre 2004, dopo la rivoluzione arancione, il baricentro politico dell'Ucraina si è spostato sempre più verso l'Unione Europea, alienandosi dall'influenza russa. Il 2 gennaio: