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Qual' è il rapporto tra musica e guerra? | Yahoo Answers. LEGAMI DI WAGNER CON IL NAZISMO. Anche se Richard Wagner visse decenni prima della nascita del nazismo, la sua influenza sul movimento nazionalsocialista e soprattutto su Adolf Hitler è stata enorme. In un trattato, Das Judenthum in der Musik, pubblicato la prima volta nel 1850 sotto uno pseudonimo, Wagner scrisse che la musica ebraica è priva di ogni espressione, caratterizzata da freddezza e indifferenza, L'Ebreo, secondo lui, non ha una vera passione dentro di se' che possa spingerlo alla creazione artistica.

Oltre a ciò sostiene che gli ebrei non sono in grado di parlare le lingue europee in maniera corretta e che la parola ebraica ha il carattere di un "bla bla intollerabilmente confuso", qualcosa che assomiglia a "scricchiolii, cigolii, ronzii", incapace di esprimere passione. Ciò, dice ancora, reclude la possibilità di poter creare canzoni o comporre musica. La musica del periodo fascista. Canti della Resistenza. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. I canti della Resistenza rimandano non solo al ricordo della lotta partigiana, ma richiamano anche un più ampio concetto di libertà.

Nella memoria collettiva degli italiani, la Resistenza viene identificata con Bella ciao. Altri canti estremamente popolari furono Fischia il vento e la Badoglieide. Bella ciao[modifica | modifica wikitesto] Cantata pochissimo, e comunque tardivamente, fu in zone del Nord Italia come Piemonte, Lombardia e Friuli. Le indagini storiche e le ricerche degli studiosi ci dimostrano che Bella ciao si riallaccia, per vari aspetti, a canti precedenti. Considerando il testo, la melodia, il battito delle mani che accompagna il ritornello si notano questi fattori: Durante la Resistenza tornano ad essere popolari canti della Prima guerra mondiale come Ta pum, Monte Canino e Sul ponte di Bassano, che viene trasformato in Sul ponte di Perati, bandiera nera dagli alpini della divisione Julia.

Musica leggera[modifica | modifica wikitesto] Le dieci canzoni contro la guerra più belle di sempre. La musica è da sempre uno strumento di denuncia sociale e molto spesso le canzoni si sono trasformate in un inno per intere generazioni. Oggi lo slogan “Peace&Love”, lanciato negli anni ’60 dai figli dei fiori, ci fa sorridere impregnati come siamo del cinismo contemporaneo. Forse sarebbe però il caso di recuperare un po’ della nostra innocenza, innocenza che ci darebbe la forza di indignarci di fronte alle 33 guerre in corso in questo momento nel mondo. La più sanguinosa è sicuramente la guerra civile scoppiata nel 2011 in Siria che fino ad oggi ha causato più di 100 mila morti e circa 2 milioni di profughi, di cui la metà sono minori.

Abbiamo pensato di stilare una classifica delle 10 più belle canzoni scritte contro la guerra, con l’augurio che un po’ di sano pacifismo d’annata ci aiuti a non considerare la guerra come qualcosa di inevitabile. 10. Zombie – Cranberries Tratta dall’album “No Need to Argue” del 1994, è il più grande successo di questa band irlandese. 9. 8. 7. 6. 5. 4.

Canzoni contro la guerra. La guerra è cattiva, evviva la pace e bla bla bla. Se ne sentono tante di cose del genere, ma la verità è un'altra: è che io, come grazie al cielo molti di voi, la guerra non sappiamo nemmeno dove stia di casa. Se ci è arrivata, lo ha fatto sotto forma di racconti, libri, film, canzoni, senza mai torcerci un capello che sia uno. Detto questo, e visto il termine così vasto, pericoloso e inflazionato, affidarci alle canzoni, per ascoltare cosa hanno da dire in proposito, può essere cosa buona. Per questo eccovi una lista di alcune tra le più belle canzoni sulla guerra, o meglio, sulle guerre, che da quello che si sente tra le note, non sono certo riducibili a una sola. PS: ne abbiamo scelte 15, così, perché a metterle tutte con i link per l'ascolto, l'articolo sarebbe venuto lungo 13 chilometri.

. - Bruce Springsteen: Born in The USA - Boris Vian: Le Deserteur - Leonard Cohen: The Partisan - Francesco Guccini: Auschwitz - C.S.I.: Cupe Vampe - Fabrizio De Andrè: La Guerra di Piero. Il senso profondo di Evenu Shalom Alehem (Sia la pace con noi) ~ LetterMagazine. Di Cinzia Randazzo Rintracciabile in una canzone popolare ebraica, l’espressione Evenu Shalom Alehem (che i primi cristiani rivolgevano sotto forma di saluto), si ritrova in un canto liturgico tuttora attuale.

Questo ritornello, che è in uso anche nelle nostre chiese e accompagna molto spesso le celebrazioni liturgiche, viene mantenuto nell’originale ebraico: ciò porta a riflettere sul significato del termine shalom e sul senso profondo che il termine conserva al suo interno. Proprio perché lo shalom è un tema di grande attualità, al quale tutti – indipendentemente dalla razza o dalla religione – dovrebbero anelare, cercheremo di spiegarne il senso “nascosto”.

Originariamente il termine shalom ha il significato di integrità e di benessere materiale, con una forte accentuazione dell’aspetto materiale. La prosperità materiale, e quindi anche la salute fisica, è appannaggio esclusivo dell’uomo che vive in modo equilibrato e ordinato sia esternamente che internamente. La speranza.