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Inquinamento

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FlipFlopi, la barca fatta di infradito riciclate ripulisce il mare dalla plastica. Capodoglio spiaggiato a Porto Cervo, nella pancia aveva chili di plastica. Isola di Plastica by Alex Bellini. Nell'Oceano Pacifico galleggia un'isola di plastica grande 3 volte la Francia. Bosch, il diesel che non inquina. Sorpresa: le auto aziendali in servizio per i membri del Board di Bosch sono alimentate con una tecnologia diesel completamente rinnovabile.

Bosch, il diesel che non inquina

Noto come “diesel C.A.R.E.”, questo carburante deriva principalmente da sottoprodotti e materiali di scarto, ma quel che conta di più è che il fornitore Toolfuel sostiene che questo diesel riduca le emissioni di CO2 di circa due terzi, ovvero il 65%, nel ciclo Well to Wheel, cioè dal pozzo di estrazione fino all’uso nei veicoli. “I carburanti rinnovabili e sintetici possono contribuire notevolmente a limitare il riscaldamento globale. Il loro impiego ha un impatto ecologico molto più rapido rispetto alla sostituzione dei veicoli e dell’infrastruttura, in quanto consente di sfruttare le stazioni di servizio esistenti” spiega Volkmar Denner, CEO di Bosch. “I carburanti sintetici e rinnovabili devono essere presi in considerazione nelle normative relative alle emissioni di CO2 delle autovetture e degli autocarri”. I ghiacci in Groenlandia si sciolgono più rapidamente del previsto. Studio Nasa, rallenta scioglimento ghiacci Mare Artico - Terra & Poli.

Il ghiaccio artico non si sta riformando, ma almeno ha ridotto la velocità con cui perde terreno.

Studio Nasa, rallenta scioglimento ghiacci Mare Artico - Terra & Poli

E' quanto emerge da uno studio dell'agenzia spaziale statunitense Nasa, secondo la quale dal 1958, il Mare Artico ha perso circa due terzi del suo spessore e adesso è formato per il 70% da ghiacci stagionali, che si formano e sciolgono nell'arco di un singolo anno. Ma, e questa è la novità positiva, sebbene il ghiaccio si stia sciogliendo a velocità senza precedenti nell'arco di un anno, durante l'inverno si ispessisce ad una velocità maggiore rispetto al passato con un fenomeno che, spiegano i ricercatori, potrebbe durare decenni. Ciò non significa che, sottolineano nell'articolo pubblicato sul Geophysical Research Letters, il ghiaccio stia riguadagnando terreno, ma solamente che sta rinviando lo scioglimento totale.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA. Inquinamento, miliardi di nanoplastiche anche nelle capesante. Miliardi di frammenti piccolissimi di plastica riescono a penetrare negli organismi marini nel giro di poche ore.

Inquinamento, miliardi di nanoplastiche anche nelle capesante

Anche nelle capesante atlantiche. Lo dimostra uno studio internazionale guidato dall’università inglese di Plymouth: esposti per sei ore alle nanoplastiche in laboratorio, i molluschi accumulano frammenti negli organi, dall’intestino al rene. Il team di ricerca, che ha redatto lo studio pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology, ha dimostrato la presenza di miliardi di nanoparticelle di plastica del diametro di 250 nanometri (0,00025 millimetri) nell’intestino delle capesante. Quali sono i luoghi più inquinati del Pianeta? Cerro de Pasco, Perù Frammenti ancora più piccoli (20 nanometri, pari a 0,00002 millimetri) sono stati rinvenuti in tutto il corpo, dai reni alle branchie, fino ai muscoli dei molluschi. Gas serra, allarme Onu: "Nuovo record. Intervenire rapidamente" - Cronaca. Ci sarà abbastanza acqua per il futuro?

Plastica monouso addio, il Parlamento europeo ha votato per il suo divieto dal 2021 - ilSole24ORE. Justin Hofman – Wildlife photografer of the year Nata per durare a lungo, diventata il materiale usa e getta per eccellenza: è il paradosso della plastica che oggi invade i nostri mari.

Plastica monouso addio, il Parlamento europeo ha votato per il suo divieto dal 2021 - ilSole24ORE

La consapevolezza pubblica sulla questione sta aumentando e anche i governi stanno passando all’azione. Tra le ultime direttive c’è quella del Parlamento europeo che il 24 ottobre ha votato per il divieto totale degli oggetti in plastica monouso a partire dal 2021. I numeri danno la misura della grandezza del problema. Nel 1950 il mondo produceva “solo” 2 milioni di tonnellate di plastica all’anno. Tutta questa plastica abbandonata in mare produce danni in Europa che raggiungeranno i 22 miliardi di euro entro il 2030.

Bruxelles cerca in questo modo di arginare il flusso senza fine di inquinamento plastico che, una volta in mare, può percorrere anche grandi distanze grazie alle correnti oceaniche rendendo gli effetti dell’inquinamento ancora più imprevedibili. Come comunicare il cambiamento climatico? Educazione e Sviluppo sostenibile.