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Fascismo

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Il Narodni Dom di Trieste: memorie e oblio allo specchio. Celtic vs Lazio: Hinchas de Escocia hace Mosaico de imagen de Benito Mussolini muerto fascitas de Italia Europa League. I fasci di combattimento di Mussolini: nascita del movimento, manifesto e programma - Fatti per la Storia. Il 23 marzo 1919, presso il Circolo per gli interessi industriali e commerciali in piazza San Sepolcro a Milano, Benito Mussolini fonda i Fasci di combattimento.

I fasci di combattimento di Mussolini: nascita del movimento, manifesto e programma - Fatti per la Storia

SCOPRI LA SEZIONE STORIA CONTEMPORANEA Cosa sono i Fasci di combattimento? Dalle pagine del suo quotidiano “il Popolo d’Italia” il futuro duce annuncia così la nascita dei fasci di combattimento: “Il fascismo è un movimento di realtà, di verità di vita che aderisce alla vita. È pragmatista. Con i Fasci di combattimento, Mussolini vuole creare “l’antipartito”: un movimento che polemizza con l’istituzione partitica in sé e rompe con la politica tradizionale, in grado di compiere la rivoluzione. Il manifesto dei Fasci di combattimento Il Manifesto dei Fasci di combattimento fu pubblicato su Il Popolo d’Italia tre mesi dopo, il 6 giugno 1919. Dal biennio rosso alle prime elezioni Ai suoi esordi il fascismo raccoglie uno scarso consenso, ma si fa subito notare per il suo stile politico aggressivo e violento.

Un'altra bufala storica neofascista: gli «orrori» della Colonia di Rovegno / 1. [Mentre prosegue il lavoro di ricerca e analisi dei documenti relativi alla vicenda di Giuseppina Ghersi, il gruppo di lavoro Nicoletta Bourbaki continua a prendere in esame narrazioni che hanno in comune col caso Ghersi non solo la zona in cui sono ambientate (l’Appennino Ligure tra Genova e Savona), ma anche autori, propagatori, incongruenze e problemi metodologici.

Un'altra bufala storica neofascista: gli «orrori» della Colonia di Rovegno / 1

Di Nicoletta Bourbaki * Spagna, riesumate le spoglie di Francisco Franco. MADRID - A operazione conclusa, il presidente del governo Pedro Sánchez può tirare un sospiro di sollievo e dichiarare solennemente: "Abbiamo messo fine a un affronto morale".

Spagna, riesumate le spoglie di Francisco Franco

Il saluto fascista è reato, no alla «lieve entità» 2' di lettura Stop al saluto romano che rimanda all’ideologia fascista.

Il saluto fascista è reato, no alla «lieve entità»

Il gesto, che evoca valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza è reato, anche se non é accompagnato da alcuna violenza: perché la legge è finalizzata ad una tutela preventiva, tipica dei reati di pericolo. Partendo da questi principi l a Cassazione, con la sentenza 21409, ha confermato la condanna per un avvocato “nostalgico” del regime che, nel corso di una seduta del Consiglio comunale di Milano, in occasione della presentazione del “Piano Rom” aveva steso il braccio accompagnando il gesto con la frase “presenti e ne siamo fieri” GUARDA IL VIDEO / Il saluto fascista è reato: no della Cassazione alla “lieve entità L’iniziativa era la risposta alla domanda posta da un consigliere che voleva sapere dal presidente se c’erano in aula gli organizzatori di una precedente protesta anti-rom, perché in tal caso, l’avrebbe abbandonata.

Striscioni di Casapound in centro. Com'è possibile? - Radio Popolare. “Chiudete le frontiere non le strade”.

Striscioni di Casapound in centro. Com'è possibile? - Radio Popolare

Nella notte Casapound ha affisso suoi striscioni sulle barriere antiterrorismo in piazza Duomo, in Galleria, in piazza XXV aprile e in altri luoghi centralissimi e sorvegliatissimi di Milano. Come è stato possibile? Lo abbiamo chiesto a Carmela Rozza assessora alla sicurezza del Comune di Milano “E’ avvenuto nella notte tra lunedì e martedì. Sono stati fermati in largo Cairoli dalla Digos, che ha identificato le persone e ha sequestrato gli striscioni che ancora non erano stati attaccati. Via San Nicolò 30. Una città e il suo incubo non elaborato. Sabato, 2 dicembre 2017 Nella cornice del quarto itinerario del "Viaggio nella solitudine della politica", lungo il limes tra Venezia e Goli Otok, uno degli incontri preziosi è stato quello con lo scrittore e giornalista del quotidiano "Il Piccolo" Roberto Curci a partire dal suo libro "Via San Nicolò 30.

Via San Nicolò 30. Una città e il suo incubo non elaborato

Traditori e traditi nella Trieste nazista". Un libro che chiede a tutti di riflettere sulle responsabilità individuali nei drammi collettivi della Storia. E che pone una domanda cruciale: quanto siamo disposti ad elaborare il passato? Home - Una surreale normalità. Genova, evento pubblico di CasaPound. I residenti cantano Bella ciao: "Qui i fascisti non li vogliamo"

Progetto di ricerca ANPI-INSMLI. Nascita e infanzia di una dittatura. Ha detto anche cose buone. "I confini dell'umano": ecco com'è andata! - Allacciati le storie. A volte ci piace definirci “cacciatori di storie”, ma non sempre siamo noi a inseguire o cercare le storie (in fondo si parla di ricerca storica, no?).

"I confini dell'umano": ecco com'è andata! - Allacciati le storie

A volte capita che siano le storie a trovare noi: ti si presentano davanti mentre stai cercando tutt’altro. Disertori e prigionieri di guerra, la storia del campo di detenzione di Gossolengo - piacenzasera.it. Scavando nella memoria delle persone e rovistando tra la moltitudine di quelle note minutissime situate a margine dei libri, può capitare di imbattersi in fatti storici che fino a poco prima ignoravamo completamente.

Disertori e prigionieri di guerra, la storia del campo di detenzione di Gossolengo - piacenzasera.it

Così è capitato a chi scrive, quando un paio d’anni fa, a seguito di ricerche su un alpino di ritorno dalle linee di trincea (siamo nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale, ndr) per rientrare nella sua Savona, a seguito di un’accusa di diserzione, fu internato in un enorme campo di prigionia a Gossolengo, alle porte di Piacenza. Quest’anno cadono i cent’anni dalla fine della Grande Guerra e, proprio nel periodo di Natale del 1918 agli oltre 60mila prigionieri fu concesso di rincasare per far ritorno dalle loro famiglie.

Come fosse la trama di un film a lieto fine. I FATTI – Il 2 dicembre 1917 a Gossolengo si riversò improvvisamente un numero contingente di soldati italiani classificati come “disertori”, provenienti dal fronte. In pochi giorni si contarono 24.000 uomini. Disertori e prigionieri di guerra, la storia del campo di detenzione di Gossolengo - piacenzasera.it. YouTube. Cosa serve oggi per capire e combattere il fascismo - Christian Raimo. Che in Italia si rischi, o sia in atto, un’involuzione in senso fascista della società e della cosa pubblica, è un tema che va affrontato senza titubanze.

Cosa serve oggi per capire e combattere il fascismo - Christian Raimo

Il doppio corteo a Trieste. Folla antifascista contro CasaPound - Il Piccolo Trieste. ► INVIATE LE VOSTRE FOTO DEI CORTEI A cronaca@ilpiccolo.it La giornata si è conclusa ieri sera con i due schieramenti su fronti contrapposti che hanno sfilato, a pochi metri di distanza l’uno dall’altro ma senza raggiungere alcun scontro.

Il doppio corteo a Trieste. Folla antifascista contro CasaPound - Il Piccolo Trieste

Da un lato l’estrema destra di CasaPound che ha voluto celebrare nel capoluogo giuliano i cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale. Circa 2mila secondo fonti locali. Il doppio corteo a Trieste. Folla antifascista contro CasaPound - Il Piccolo Trieste. Carta straccia gli striscioni inneggianti la Marcia su Roma. Pino de Rosa: "Fu l'unica vera rivoluzione in Italia" Gli striscioni comparsi nella nottata tra il 27 e il 28 ottobre con espliciti riferimenti alla Marcia su Roma avvenuta ormai 96 anni fa, sono già carta straccia. Infatti il maltempo e le segnalazioni di alcuni cittadini hanno fatto il loro corso, e già verso le 13 rimaneva ben poco.

Le scritte erano comparse a Piacenza in zona Cheope, vicino ai Giardini Margherita, a Fiorenzuola e a Castel San Giovanni. “28 – 10 -1922 si marciava, 28 – 10 – 2018 si marcisce”recitava uno, “Marcia oppure crepa”, “La Marcia fascista continua” erano gli altri slogan. Pino de Rosa, sindacalista Ugl, ha commentato l’evento “da storico”. “Io non ci vedo minacce.. A me sembra a cuor sereno che esista all’interno del tessuto sociale una attenzione nei confronti di quel fatto storico che rimane pur sempre l’unica rivoluzione che si sia fatta in Italia.

Striscioni fascisti in città e provincia nell'anniversario della marcia su Roma - piacenzasera.it. Striscioni fascisti sono stati affissi in vari punti a Piacenza e a Fiorenzuola nella notte. In una nota Forza Nuova Piacenza scrive le seguenti parole a giustificazione del raid firmato Lotta Studentesca sul muro del palazzo Inps di Piacenza: “Un’azione simbolica per ricordare la vittoriosa marcia su Roma del 1922 che aprì le porte ad un ventennio di grande lustro e onore per l’Italia”. Nella notte tra il 27 e il 28 ottobre è stato affisso – così come in altri centri della nostra provincia – a Fiorenzuola, in piazza del mercato, uno striscione inneggiante alla marcia su Roma. Parà della Folgore e di Casapound pestato con la moglie incinta - IlGiornale.it. Ennessima aggressione a un membro di CasaPound Italia. A farne le spese stavolta è un militare della Folgore, un parà di stanza al 185° Reggimento Acquisizione Obiettivi dell'Esercito.

Stanotte, a Livorno, l'uomo è stato aggredito da quattro persone armate di bastoni che poi si sono avventate sulla moglie incinta barricata in auto. L'aggressione. Ritratto del neofascista da giovane - Christian Raimo. “Io sono fascista”, dice un ragazzino di tredici anni che va in terza media. “Pure io sono fascista”, dice il suo amico. “Anche io, siamo tutti fascisti”, gli fa eco un altro. È settembre, hanno appena cominciato la scuola, alcuni sono già in prima liceo, altri alle medie. Le giornate in classe sono brevi, il sole permette di girare in maglietta e calzoncini, e piazza Cavour, a Roma, è il luogo dove ci si ritrova appena usciti da scuola, o dopo pranzo, o all’ora dell’aperitivo, o appena finita la cena.

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