Lo Sviluppo sostenibile. Allarme Marmolada. I ghiacciai si sciolgono ad una velocità imprevista - Cronaca - TGR Veneto. Riscaldamento globale: l’Italia sotto il livello del mare. Zona delle foci del fiume Stella in Laguna di Marano, dove le bonifiche del XX secolo hanno prosciugato ampi settori che già ora si trovano fra -1 e -2 metri sotto il livello marino.
Foto Alessandro Fontana Nel corso degli ultimi mesi si è assistito a una crescente attenzione verso i cambiamenti climatici in atto e le loro conseguenze nel prossimo futuro. Si pensi al movimento “Strike for future” di cui Greta Thunberg è uno dei simboli più forti ed efficaci. Indubbiamente una delle espressioni più significative del riscaldamento globale è l’innalzamento del livello del mare, un fenomeno che può avere effetti più concreti in certe zone più a rischio, come ad esempio l’alto Adriatico. Fatte queste premesse, cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo futuro?
Servizio a cura di Monica Panetto ed Elisa Speronello. Si tratta di zone, largamente bonificate nel corso dello scorso secolo, in cui esistono già i sistemi per mantenere asciutto il territorio, come canali, argini lagunari, idrovore. Climate change, cosa succede se non fermiamo il riscaldamento globale. Non è un venerdì come tutti gli altri, è il #FridaysforFuture, il giorno scelto per il maxi-sciopero di giovani, dalla California alla Nuova Zelanda, con un avversario in comune: la «crisi climatica», il surriscaldamento dell'atmosfera che sta stravolgendo gli ecosistemi e minacciando la salute di milioni di cittadini.
A lanciare l'iniziativa è stata la 16enne svedese Greta Thunberg, che da mesi protesta contro il vuoto di politiche di contrasto all'emergenza del climate change. La m0bilitazione arriverà anche in Italia, dove studenti di scuole superiori e università scenderanno nelle piazze di tutto il paese per chiedere una risposta politica alla degenerazioni delle condizioni ambientali. L'associazione Legambiente, che ha aderito allo sciopero, registra in tutta la Penisola 140 eventi in oltre 100 località diverse. Un record di manifestazioni su scala mondiale, secondo solo ai numeri messi a segno dalla Germania (190).
Perché più aumenta il riscaldamento globale, più fa freddo. Sono passati quasi quattro anni da quando James Inhofe, senatore repubblicano dell’Oklahoma, confutò in Senato ogni ipotesi di riscaldamento globale in atto portando in mano una prova incontrovertibile: una palla di neve raccolta subito fuori dal Campidoglio.
C’è la neve, fuori, quindi non c’è nessun riscaldamento globale. Come si può battere questa logica? Farebbe molto ridere se non fosse una logica che praticamente ogni inverno si ripresenta. Berlusconi nel 2010 come argomento portò i suoi raffreddori. Donald Trump ha la fissa per questo argomento, su cui twitta ogni volta che fa un po’ fresco. È inutile mettere a lanciarsi palle di neve, reali o metaforiche. Quando pensiamo al riscaldamento globale si dà spesso la cifra dell’aumento della temperatura media: +1,5 gradi centigradi. Ma quel grado e mezzo è un modo per dire che c’è più energia nell’atmosfera. Concretamente, sappiamo che esiste una relazione tra riscaldamento dell’Artico ed eventi freddi nell’emisfero Nord.
Cosa dicono gli studi sul riscaldamento globale, oggi che la temperatura è già aumentata di oltre 1 grado. Gli studi più recenti sul riscaldamento globale fotografano una realtà preoccupante.
Ancor più di quanto previsto dal Quinto rapporto dell’Ipcc del 2014. “I cambiamenti climatici saranno la causa di insicurezze alimentari crescenti, penurie di acqua potabile, ondate di profughi ambientali e guerre. La probabilità di impatti gravi, estesi ed irreversibili cresce di pari passo con l’intensificazione del fenomeno”. A distanza di tre anni dal 31 marzo del 2014, quando l’Intergovernamental panel on climate change (Ipcc) – il gruppo di esperti delle Nazioni Unite sull’evoluzione del clima, creato nel 1988 su iniziativa del G7 – rendeva pubblico il suo Quinto rapporto sui cambiamenti climatici, il quadro globale appare ancor più allarmante. È in questo contesto che, dall’8 maggio e fino al 18 i membri delle delegazioni inviate da 196 nazioni di tutto il mondo si sono riuniti a Bonn, in Germania. Groenlandia, i ghiacci si sciolgono: le immagini choc sui social. TG1 - EFFETTO SERRA <br>Si scioglie il ghiacciaio della Marmolada.
La balla del riscaldamento globale - Questo è un tipico esempio di articolo negazionista al riguardo del tema del riscaldamento globale e del cambiamento climatico: da leggere per essere sempre più informati sul come la comunicazione possa essere al servizio di determinati e ciechi interessi.
Per prenderne le debite distanze. La balla del riscaldamento globaledi F. William Engdahl(pubblicato da comedonchisciotte.org il 23 ottobre 2018) Spessore 0, impegno 1, disimpegno 4 La recente conferenza ONU sul riscaldamento globale, sotto l’egida dell’International Panel on Climate Change (IPCC), ha concluso il proprio incontro in Corea del Sud discutendo su come limitare drasticamente l’aumento della temperatura globale. La riunione dell’IPCC ha discusso delle misure necessarie, a detta dei propri modelli informatici, per limitare l’aumento della temperatura globale ad 1,5 °C sopra quella dell’era preindustriale. Il dibattito è tutt’altro che finito. Dati difettosiI modelli IPCC sono puramente teorici, non reali.